Enzo De Vito analizza il momento dell´Avellino. L´avvocato che ha lavorato con le giovanili dei lupi, invita alla calma e all´unione, nonostante il periodo ‘no’: “Da tifoso dico che bisogna stare tranquilli – queste le prima parole di De Vito -.Non è tutto perduto, la squadra ha delle lacune soprattutto in avanti dove il solo Pellicori non può mantenere il peso di tutto il fronte offensivo. Gli Under, purtroppo, non stanno rendendo. Forse alcuni di loro non sono nemmeno collocati bene in campo. Io puntavo molto su elementi come Aubamyang, Koman e N´Ze, che hanno un pò deluso le generali aspettative”. Quanto può essere importante il ritorno di una persona come Maglione: “Se verrà messo nelle condizioni di lavorare bene il suo ritorno è determinante. Un uomo del suo calibro non può far altro che aiutare la squadra. Ho visto un gruppo unito e tranquillo. L’Avellino, tranne a Vicenza, ha dimostrato di essere vivo. Ci sono tanti giocatori che possono trovare il jolly, tipo De Zerbi, Ciotola, Szatamari. Sabato contro l’Ascoli si deve fare risultato, ma prima di dare giudizi affrettati aspetterei qualche settimana”.
Sul banco degli imputati Incocciati che al momento sembra avere ancora le idee confuse
“Ha delle grosse responsabilità, ma non prendiamocela solo con lui, in campo ci vanno i giocatori”.
Campanella, un giovane che di sicuro poteva far bene in questo gruppo e che è stato ceduto forse troppo frettolosamente, è entrato in pianta stabile nella prima squadra della Samp:
“Francesco sta facendo bene, fa parte di un gruppo di ragazzi composto da Cucciniello attualmente al Perugia, Matarazzo, Sirignano e De Marco. Un giocatore che è cresciuto tantissimo e questo è anche merito dell’Avellino che io ringrazio per avergli dato la possibilità di approdare in una società importante, con un settore giovanile di tutto rispetto. La società però deve capire che questo ragazzo è un punto di partenza. Non siamo più in A, ma lottiamo per evitare il ritorno in C. Si è riusciti a portare due calciatori nella massima serie per merito di uno staff dirigenziale collaudato e di una rete di collaboratori con cui negli anni irpini abbiamo lavorato. Tra questi Christian Vecchia, elemento fondamentale, collante tra dirigenza e calciatori”.
Come sta andando la nuova avventura all’Aversa Normanna?
“È una bella esperienza, una società importante che mira a costruire un progetto duraturo. L’obiettivo quest’anno è quello di ottenere la permanenza in seconda divisione e valorizzare i giovani. Se adesso sono qui, il merito va all’Avellino che mi ha permesso di muovere i primi passi e di raggiungere una società professionistica. Ora spero di riuscire a portare al mio seguito qualche ragazzo di belle speranze, forte dei buoni rapporti costruiti con il sodalizio irpino, con Napoli e Roma”.(di Sabino Giannattasio)
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