Calcio – Biancone: “I pareggi non mi preoccupano, ecco perchè”

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L’Avellino, che segna con il contagocce, aspetta le reti di Christian Biancone che fino a questo momento ha disputato una sola gara con la casacca dei lupi. Il mal di goal va risolto almeno per il momento con gli attaccanti presenti, in attesa che arrivi un nuovo bomber a rimpinguare la batteria delle punte. Il possente romano sta finalmente recuperando la condizione ed è pronto ad aiutare l’undici di D’Arrigo con quello che meglio sa fare, buttarla dentro. Un campionato con una partenza simile a quella del lupo di quest’anno Biancone l’ha già vinto. Nella stagione 2006-2007, con la casacca del Pisa andò in serie B, dopo aver ottenuto cinque pareggi di fila per 0-0. “Non sono preoccupato, conosco il valore dell’organico e so che possiamo uscire da questa situazione già domenica. Nulla è perduto, il campionato è lungo e pieno di insidie, ma i mezzi per scalare posizioni ed arrivare al vertice della graduatoria ci sono”.
Nonostante i problemi che lo stanno attanagliando in questo primo scorcio di campionato, ha voluto sacrificarsi per la necessità di un organico che nell’ultimo match casalingo era privo di due punte, Romano e Nappi: “Domenica, vista la grossa emergenza -afferma l’ariete- ho preferito scendere in campo per aiutare la squadra. C’era necessità di dare una mano al gruppo e con Gaetano e Nello out, pur non stando bene, ho voluto dare il mio contributo. Ora sto anche recuperando la condizione fisica e presto i tifosi vedranno il vero Biancone. Con la Vigor ho giocato con delle infiltrazioni. Non è mia abitudine cercare alibi. Dico solo che chi ha espresso qualche giudizio negativo presto si ricrederà”.
Un Avellino che ha l’obbligo di vincere, ma che rispetto alle avversarie si trova dietro con la condizione: “È normale che ci sia tutta questa pressione se aspiriamo al successo finale. È il motivo principale per cui ogni calciatore che è arrivato in Irpinia per vestire questi colori. Sappiamo che gli avversari ci attendono con il coltello tra i denti, adesso però dobbiamo uscire da questa situazione. I meccanismi si stanno affinando. Ci vuole solamente una maggiore cattiveria sotto porta”.
Un torneo, quello di D, che il calciatore sta finalmente iniziando a conoscere: “È un campionato ricco di insidie. Campi piccoli, avversari che non ti lasciano giocare. Arbitri che a volte vogliono essere protagonisti, l’obbligo degli under… è veramente dura. A volte bisognerebbe essere più concreti per portare la vittoria a casa. Sono certo che già da domenica a Reggio Calabria questo accadrà”.
L’ultimo dei Mohicani – così ribattezzato per la sua caparbietà – torna sui fischi di domenica e sulle prime contestazioni da parte della tifoseria: “Fa parte del gioco, è giusto. Bisogna accettarli, così come ci siamo presi gli applausi e i cori a favore al termine della prima frazione di gioco. Sono convinto che con la capolista siamo stati superiori, abbiamo creato diverse palle goal senza tuttavia riuscire a chiudere l’incontro. Guardo con ottimismo all’immediato futuro e dico alla nostra gente di sostenerci perché questa squadra non li deluderà”. (di Sabino Giannattasio)

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