Lunedì 1 agosto alle 20,30 a Bonito, in vico Masaniello, sarà inaugurata la nuova sede della Mostra permanente “Alla ricerca delle cose perdute”. La tenacia e la perseveranza di Gaetano Di Vito, privato cittadino, hanno portato alla realizzazione di quello che sembrava un sogno solo alcuni mesi fa. Collezionista da circa venticinque anni, il giovane bonitese ha iniziato a raccogliere oggetti antichi all’età di dieci anni. La sua collezione si è ingrandita sempre di più nel tempo, abbracciando praticamente un po’ tutti i mestieri, l’oggettistica e le espressioni artistiche della nostra realtà storico-sociale. La vecchia sede, comunque frequentatissima da semplici appassionati e da studiosi, era divenuta ormai insufficiente e troppo stretta per una corretta fruizione di tutto il materiale esposto. Ora, grazie anche alla disponibilità privata, la straordinaria mole di oggetti ha trovato la giusta collocazione in un immobile donatogli generosamente dalle sorelle Pagella. Per volontà della signorina Rosaria, purtroppo recentemente scomparsa, e della sorella, prof. Ermelinda, Di Vito ha avuto la possibilità di sistemare una volta per tutte le sue molteplici collezioni. Queste contengono molti oggetti di uso comune ma anche oggetti rari e particolari, alcuni davvero introvabili. Le curiosità sono davvero tante: si passa dalla bottiglia per catturare le mosche, ad uno dei primi biberon in vetro della Robert, dall’uovo da barbiere (da mettere in bocca a chi era troppo magro per radergli meglio la barba), ad una notevole collezione di ceramiche, dalle stampe antiche ad oggetti di arte sacra, dalle attrezzature mediche ad oggetti della civiltà contadina, dalle attrezzature del calzolaio a quelle del falegname, dalle numerose scatole di latta agli strumenti per la filatura e la tessitura, per non tacere dei ricordi, dolorosi e gioiosi, dell’emigrazione. Insomma davvero un campionario notevolissimo per un paesino piccolo come Bonito. Tutto questo, sistemato con gusto e diviso per mestieri o per tipologia di oggetti nelle stanze della nuova sede, in pieno centro storico, dotata anche di un ampio e panoramico giardino retrostante che già si preannuncia, in un prossimo futuro, teatro di manifestazioni culturali e gastronomiche. Cornice ideale per fresche passeggiate sotto gli alberi secolari che lo adornano, il giardino è il completamento ottimale di una struttura che a Bonito era necessaria ed indispensabile per accogliere degnamente, valorizzare e recuperare la storia del paese attraverso migliaia di oggetti apparentemente inanimati. Da parte di tutti i cittadini di Bonito, dunque, va un plauso ed un ringraziamento a Gaetano Di Vito, vera anima dei suoi oggetti.
Redazione Irpinia
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