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Blocca lungo Viale Italia e aggredisce il nuovo compagno della ex: divieto di avvicinamento

AVELLINO- Non accetta la fine del rapporto con la sua ex fidanzata e finisce raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinamento ad un chilometro dalla persona offesa e applicazione del braccialetto elettronico a causa di un serie di episodi di violenza, tutti ricostruiti grazie alle indagini degli agenti della Squadra Mobile di Avellino e della Procura, che ha chiesto una misura (la richiesta era quella di applicazione degli arresti domiciliari) nei confronti di un trentasettenne avellinese. Le accuse provvisoriamente contestate a suo carico sono quelle di atti persecutori, che andavano avanti dal febbraio 2025 fino al mese di luglio, violenza privata e lesioni. Il trentasettenne avrebbe vietato alla sua ex di avere rapporti con altre persone, visto che per lui sarebbe stata una “mancanza di rispetto”.

Tre gli episodi contestati dalle indagini della Squadra Mobile di Avellino. Il più grave avvenuto il 14 luglio scorso. In quella occasione il trentasettenne avrebbe intercettato la vettura sulla quale la sua ex viaggiava insieme al nuovo fidanzato lungo Viale Italia e dopo avergli tagliato la strada aveva aperto lo sportello della vettura dal lato passeggero e iniziato a colpire con calci e pugni il nuovo ragazzo della sua ex. Una violenza che non si era interrotta neanche quando sul posto era giunta una pattuglia delle Volanti di Via Palatucci. Proprio in presenza della Polizia il trentasettenne aveva colpito con un pugno al volto il ragazzo, minacciandolo e dicendogli: “Ti picchio pure davanti alla Polizia”. Per il malcapitato, sette giorni di prognosi e la paura di tornare ad Avellino, visto che era stato anche più volte minacciato da parte del trentasettenne, che in tutte le occasioni gli aveva intimato: non farti vedere per Avellino o ti sparo. Alla sua ragazza non solo in un’occasione avrebbe sottratto il telefonino, ma l’aveva in un altro caso anche colpita con uno schiaffo in faccia all’interno di un bar. Tutti motivi per cui e’ scattata la misura, confermata anche in sede di interrogatorio di garanzia.

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