L’aria si fa sempre più calda e pesante a causa delle notizie – positive – di un cambio repentino di rotta che stentano ad arrivare. Si aspetta una fumata bianca, una voce fuori dal coro che dica l’Avellino è salvo, la storia continua. C’è attesa, agitazione, attorno al futuro dei lupi. Un enigma, a poco più di un mese dalla decisione della proprietà di cedere il comando, che non ha trovato ancora una soluzione.
L’incontro tra Pugliese e l’Assessore Biazzo c’è stato nel primo pomeriggio. I due si sono confrontati. Le parti si vedranno ancora una volta domani per chiudere o comunque per smorzare il pathos che si è creato intorno ai colori biancoverdi. Professionisti o dilettanti? Resta vivo il dilemma che sta togliendo il sonno agli appassionati della compagine irpina. Tanto movimento quest’oggi all’Elital, dove si sono visti gli uomini del patron andare avanti e indietro, ma se qualcuno si aspettava una chiusura dell’operazione o comunque una delucidazione definitiva, è rimasto deluso. La sola nota pervenuta da Contrada Archi è l’ennesimo – probabilmente inopportuno di questi tempi – attacco agli arbitri. Mentre città, provincia e gli irpini lontani dalla terra natia attendono decisioni sulla volontà di lasciare o meno il timone del club e concludere quindi, dopo cinque anni di gestione, la propria avventura alla guida del sodalizio. Aspettiamo, capiamo, provando a fare chiarezza: cosa che spesso e volentieri è mancata in questo periodo.
Nel frattempo però incombe un’altra scadenza, un altro passaggio importante verso la partecipazione della ‘1912’ al 30esimo torneo di terza serie della propria storia. La Covisoc comunicherà alle società l’esito della propria istruttoria in merito alla documentazione presentata in Lega. Vista la mancanza di parte degli attestati, in particolar modo delle liberatorie, la bocciature è inevitabile. Entro sabato bisognerà presentare il ricorso contro l’esclusione dal torneo, mentre il 13 la stessa Covisoc si esprimerà definitivamente. L’augurio è che il 14 i lupi prendano parte alla contesa, che la Figc dia il via libera per il 98esimo anno di vita. Che ci siano forze fresche al timone o che almeno per ora continui l’imprenditore di Frigento, al momento poco importa. L’unica cosa che conta adesso – ciò che interessa ai tifosi – è la permanenza dell’Avellino nella vecchia serie C. Il resto non interessa. E l’appello resta immutato: non lasciate che il lupo muoia. Fate presto e salviamo un ‘pezzo’ d’Irpinia facendo splendere ancora con orgoglio la stella della 1912. (di Sabino Giannattasio)
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