Bellizzi – Tenta il suicidio in carcere, salvato da un agente

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Un detenuto ristretto nel carcere di Bellizzi Irpino, nel pomeriggio di ieri, ha tentato il suicidio cercando di impiccarsi alle grate della cella con la maglietta che indossava. L’uomo, C.I., di 32 anni, è stato sottratto a morte certa grazie al tempestivo e provvidenziale intervento dell’agente penitenziario in servizio nella sezione dov’era rinchiuso il detenuto. Dopo il salvataggio l’uomo è stato portato al pronto soccorso del nosocomio avellinese e dimesso nella stessa giornata di ieri e dichiarato fuori pericolo di vita. Attualmente trovasi in stato di vigilanza a vista in cella liscia.
A darne notizia il Segretario Generale della UILPA Eugenio Sarno che aggiunge: “Nel formulare i più vivi apprezzamenti alla Polizia Penitenziari Casa Circondariale di Avellino per aver salvato una vita umana, non può sottacersi come il fenomeno dei tentati suicidi appartenga, oramai, alla quotidianità dell’operatività degli agenti che lavorano nelle prime linee penitenziarie. Sono circa 250 dal 1° gennaio 2011 ad oggi i tentati suicidi posti in essere nelle celle delle carceri italiane; i detenuti sottratti a morte certa da parte della Polizia Penitenziaria, nello stesso periodo, assommano a circa 60; 18 i suicidi di detenuti in cella; 2 i suicidi di agenti penitenziari; 78 i baschi blu aggrediti e feriti da parte dei detenuti a cui occorre aggiungere 3 infermieri, 2 medici e 2 insegnanti. Questo è lo scenario di morte e di violenza con cui la Polizia Penitenziaria deve confrontarsi ogni giorno nella’abbandono e nella solitudine. Vogliamo sperare che il Ministro della Giustizia Alfano voglia dedicare analoga dedizione ed attenzione al sistema penitenziario così come ha fatto, brillantemente e competentemente, rispetto ad altre questioni riguardanti l’universo Giustizia. Pertanto ci piace credere che le promesse fatte si tramutino in atti normativi. Ovvero: Assunzioni in Polizia Penitenziaria, norme propedeutiche al deflaziona mento del grave sovraffollamento ed un piano di edilizia penitenziaria che non tenga conto solo di nuove edificazioni ma anche della necessità di pianificare interventi di manutenzione straordinaria per i degradati e cadenti istituti penitenziari. Soprattutto – conclude Sarno – vogliamo sperare che il Ministro della Giustizia spenda tutta la sua autorevolezza, politica ed istituzionale, per garantire i finanziamenti sui capitoli delle missioni e degli straordinari per il personale di Polizia Penitenziaria che non può continuare a reggere il sistema penitenziario sulle proprie spalle e per di più a non essere pagato”.

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