‘Belli’ vs ‘brutti’, Franco Vittoria protagonista in direzione Pd

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Roma – E’ stato sicuramente uno degli interventi più discussi e più accesi alla direzione nazionale del Pd che ieri al Nazareno a Roma ha visto confermate le dimissioni del leader dei ‘democrats’ Bersani e il via libera della direzione al documento sul sostegno pieno al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo tentativo di formare un Governo e sulla disponibilità a partecipare all’Esecutivo. Il dispositivo ha ricevuto 14 astensioni e 7 voti contrari tra i quali quello dell’irpino Franco Vittoria, protagonista di un duro ‘attacco’ alla ‘bella’ Alessandra Moretti.

Gli interventi prendono corpo in sede di direzione ma è con Vittoria, di senape vestito, che l’atmosfera si fa incandescente: se la prende con la Moretti, la portavoce del Pd che alla prima occasione ha tradito il suo ‘pigmalione’ Bersani: “Non è possibile – spiega Vittoria – che qualcuno, la prima volta che viene scelta, come Alessandra Moretti, dopo le tante comparsate in tv, dica che vota scheda bianca come scelta di coscienza, quando ci sarebbe da mettere in campo quella del partito. Alessandra, te lo dico con grande serenità, di scienziati ne vedo pochi nel partito, non è possibile che il primo che passa viene scelto perché dobbiamo fare anche noi la gara a chi è più bello…”. E via applausi, fischi, la Bindi cerca di moderare la sfida tra ‘belli’ e ‘brutti’, con la Paola Concia che difende la Moretti e viene invitata a calmarsi.
Decisamente poco credibile, fino a non tanto tempo fa, che un Pd insulti un’altra Pd dicendo che è stata scelta perché è bella.

Tanti, comunque, anche gli spunti di riflessione politica che il discorso di Vittoria da Sperone – provincia di Avellino – ha portato in direzione: “Ognuno per salvarsi l’anima con l’opinione pubblica tenta di dire cosa non bisogna fare. In questi giorni ho sentito cose sciocche e cose che mettevano in discussione la segreteria nazionale. Oltre la scelta di coscienza, prima c’è la scelta che mette in campo il partito. Io voto contro un governo con la destra liberista di Berlusconi che ha dimostrato di essere imprenditore di paure. Sarebbe importante chiederci cosa facciamo del Pd, se qualcuno doveva dimettersi non è di certo Bersani”.

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