Avellino – Ancora un finale punto a punto e ancora una sconfitta per la Scandone, che a questo punto dovrebbe iniziare seriamente a preoccuparsi per questa terribile allergia nelle gare in equilibrio. Il copione varia poco rispetto alle precedenti debacle in questa situazione: in discesa i lupi lasciano le mani dal manubrio permettendo agli ospiti di fare il bello e il cattivo tempo, specialmente dal punto di vista dell’intensità e della voglia. Si perchè è questo a mancare, non certo il talento o la classe dei singoli. Non si spiega altrimenti come una squadra, perdipiù sul proprio campo, conceda agli avversari di prendere i 2 rimbalzi offensivi decisivi nell’ultimo minuto e impieghi 9 secondi per commettere fallo su una banale rimessa, consegnando di fatto la partita in mano a coach Dalmonte. La Cantù giunta in Irpinia sicuramente non ha brillato per il gioco espresso, ma ha messo dalla sua una difesa impegnata e senza alcuna ombra di dubbio tutta un’altra intensità rispetto ai padroni di casa. Le percentuali orribili della Scandone (16/28 da 2; 5/27 da 3) sono il frutto di una circolazione e di una scelta di tiro davvero pessime, in quella che è stata forse la peggior partita dei biancoverdi nell’arco dei 40 minuti.
Difficile anche capire se si tratti solo di un problema fisico o meno: l’Air è apparsa stanca, molle, sulle gambe. Nell’ultimo quarto, mentre Cantù sprintava a tutto campo e segnava in contropiede, Avellino camminava. A reggere in piedi la baracca per coach Markovski è stato un Travis Best sontuoso e illuminante (15 pts, 3rebs, 3 ast e 0 perse) arcigno come non mai anche in fase difensiva, ma in un campionato così livellato non si può pensare di riuscire a spuntarla basandosi solo sulle qualità del singolo, specialmente se dall’altra parte c’è una Ngc così ardimentosa di portare a casa i 2 punti. Irriconoscibili Diener, Crosariol e Williams ( svogliato, anche se quest’ultimo le poche volte in cui è riuscito a prendere posizione è stato completamente ignorato), Cantù pur non giocando certo meglio degli irpini (forse la partita più brutta vista al Del Mauro nel medio-lungo periodo) ha avuto i suoi singoli in crescendo durante l’arco dell’incontro. A far la differenza per gli ospiti è stato un grandioso Herve Tourè da 20 punti, 10 rimbalzi e due stoppate. L’ex di turno è apparso davvero migliorato in maniera esponenziale rispetto alla sua precedente incarnazione avellinese. Confusione: è questa la sensazione che si ha vedendo la Scandone di stasera. Poca organizzazione, tanti errori banali, incapacità di prendere in mano le redini del match nel momento decisivo. Le scelleratezze commesse nel finale (fare fallo dopo 10 secondi, Diener che tira da 3 in transizione quando bastava andare comodamente dentro, l’incomprensione dei due lunghi nel portare i blocchi, eccetera) sono semplicemente lo specchio del caos che ha regnato sovrano durante la partita. La Scandone, priva di Cinciarini e Tusek (partito titolare ma poi accomodatosi in panchina zoppicante dopo pochi possessi), è partita con Best, Warren, Lisicky (poi sparito), Williams e l’ala slovena. Dall’altra parte Dalmonte si è affidato al solito quintetto di mori con Gaines, Elder, Rich, Tourè e Pinkney. Malgrado Best abbia in più di un’occasione ‘scherzato’ il diretto avversario Gaines e in generale tutta la squadra ospite, i lupi si sono trovati di fronte ad un avversario più tosto, motivato e in generale unito nelle proprie idee di pallacanestro, dentro e fuori dal campo. Dopo aver risposto colpo su colpo agli sporadici tentativi di fuga dei padroni di casa (puntando molto anche sulle seconde linee, come Lydeka e Mazzarino) Cantù nel quarto quarto ha messo la freccia e sorpassato senza permesso di replica i lupi, schiantandoli dal punto di vista fisico e mentale. Per questo motivo la sconfitta non è scesa proprio giù, nè al pubblico nè allo staff.
Tornano i fischi al “Del Mauro” e si riaffacciano vecchie ombre, materializzatesi già ad inizio stagione e che, stando a quanto visto stasera, le vittorie e le buone prestazioni inanellate in fila nel recente passato non sono riuscite affatto a scacciare.
Air Scandone Avellino – Ngc Cantù 61-65
(12-14; 31-30; 48-47-61-65)
Air Avellino: Warren 22, Radulovic 8, Porta 2, Best 15, Cinciarini, Crosariol 1, Lisicky, Iannicelli, Tusek, Williams 7, Diener 6.All: Markovski.
Ngc Cantù: Boise, Gaines 11, Zacchetti 2, Rich 9, Tourè 20, Mazzarino 2, Lydeka 6, Elder 2, Pinkney 10, Brienza. All: Dalmonte.
Arbitri:Fabio Facchini – Angelo Tullio – Pietro Crescenti