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Basket – Air, ecco la ‘cura’: si chiama Tamar Slay

Avellino – Sono tornati quasi tutti i cestisti biancoverdi dall’infausta trasferta di Bologna. Williams è stato tra i primi a scendere, accompagnato dalla madre, seguito da Lisicky e Cinciarini. Warren, Diener e Slay si sono trattenuti all’ombra delle due torri con le rispettive compagne, Crosariol è ritornato in Irpinia il sabato mattina mentre si è trattenuto un po’ di più Travis Best. Ultimi giorni di vacanza e libertà per tutti prima della lavata di testa prevista già per lunedì-martedì. La società – che per la trasferta di Coppa aveva messo in piedi una organizzazione da 110 e lode – non ha gradito l’atteggiamento scialbo dei propri tesserati, così come il coach. I provvedimenti, insomma, dovrebbero essere presi a breve. Individuare un singolo colpevole per questa situazione forse sarebbe riduttivo e sbagliato, ma è evidente che è questo il momento opportuno per la dirigenza di farsi sentire. Decisamente troppo presto per tirare i remi in barca: ci sono ancora dei playoff da difendere e conquistare, magari attraverso una posizione di classifica più agevole. Sul banco degli imputati ci sono tutti, ma i primi a pagare potrebbero essere Eric Williams e Nikola Radulovic, non escludendo dal lotto Travis Best.

IL ‘JOLLY’ SLAY – Detto chiaramente: Tamar Slay è un giocatore di primissimo livello, che farebbe la prima o la seconda punta in almeno 8 delle 16 squadre presenti nel campionato italiano. Averlo come quinto extracomunitario è un lusso incredibile, ma anche una carta da giocare al momento giusto. E ora più che mai potrebbe essere la volta buona per un cestista che ha comunque bisogno di trovare il ritmo partita, mettersi in mostra e dimostrare di valere i soldi che prende. Candidati a lasciargli il posto potrebbero essere in due: il primo indiziato è ovviamente Eric Williams, che nelle ultime tre partite si è fatto letteralmente mangiare in testa dai suoi avversari, apparendo svogliato, sovrappeso e per nulla coinvolto. Ma non è escluso neanche un possibile impiego di Slay al posto di Best, per motivi puramente tattici. Dopotutto, la miglior partita di Avellino è stata con Best in panca. Ovviamente non sono in discussioni le capacità di Best, ma per una squadra che fatica ad eseguire gli attacchi a difesa schierata lasciare il campo alla transizione e all’atletismo potrebbe essere una soluzione.

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