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LA CRONACA – Pronti via ed è subito Koponen show: il finnico, con tre triple, è il protagonista assoluto del primo periodo. Avellino non ha un buon impatto e, complice la grande vena dalla linea dei 6,25 dei padroni di casa, al 5’ è già sotto di 10 lunghezze (16-6). Pancotto mischia le carte inserendo Lauwers al posto di un Nelson sottotono e gioca il jolly del doppio play. I lupi risalgono sino al 18-13, ma sette punti in fila di Vukcevic ristabiliscono le distanze (25-16 al 10’). Avellino ottiene poco o nulla dal duo Nelson-Troutman (2 punti in due dopo i primi venti minuti di gioco) e non riesce a concretizzare la maggiore pressione difensiva del secondo periodo. Se la guardia di Oakland si sta facendo “apprezzare” in questa prima parte di stagione per il suo rendimento incostante, lo zero alla casella punti di Chevon, dopo il primo tempo, priva i biancoverdi di uno dei possibili uomini chiave del match. Gli ospiti non impongono il maggior atletismo sotto le pance ed, eccezion fatta per le folate di Brown e la pericolosità dall’arco di Lauwers, l’Air non riesce a trovare un affidabile equilibrio offensivo. Seppur con Vukcevic precauzionalmente in panca gravato di due penalità, la Virtus limita i danni e va al riposo avanti di otto (34-26 al 20’). Alla ripresa dei giochi, la Scandone non appare mai in grado di poter prendere il controllo delle operazioni. Le V-nere ergono un muro in difesa e non faticano nel contenere un attacco irpino lento e poco ragionato. Quando anche le accelerazioni di Brown non si rivelano redditizie, l’Air sparisce dal match. Il parziale di 11-2 griffato Hurd-Sanikidze taglia le gambe ai lupi che piombano a -17 (56-39 al 30’). L’ultimo periodo scorre via velocemente con Bologna che si limita a controllare agevolmente la gara, toccando più volte le venti lunghezze di vantaggio, ed Avellino che fa il lifting allo scout nel garbage time (73-55 al 40’). (di M. Roca)