Bambini del mondo… mangiate pesce che fa bene al cervello. La mamma ha ragione anche se bambini e ragazzi altrettanto da sempre sbuffano di fronte al piatto: la conferma che le insistenze delle mamme sono più che giustificate arriva da uno studio appena uscito su Acta Pediatrica che, dati alla mano, dimostra come mangiar pesce almeno una volta alla settimana durante l’adolescenza aumenti i punteggi ai test di intelligenza verbale e visospaziale. Insomma, magari non fa diventare geni, però aiuta ad avere un cervello più in forma, soprattutto se lo si mangia durante il periodo della crescita.
AMPIO STUDIO – Kjell Torén, del Salghrenska Institute dell’Università di Goteborg, in Svezia, ha coinvolto nel suo progetto quasi 4000 maschi dai 15 ai 18 anni, proprio per verificare gli effetti del consumo di pesce in un’età in cui lo sviluppo cerebrale è molto importante e ciò che si impara modella la persona per il resto della sua vita. Il legame fra pesce e intelligenza è emerso chiaramente: se a 15 anni i ragazzi mangiavano pesce almeno una volta alla settimana, a 18 i punteggi ai test d’intelligenza erano mediamente del 6 per cento più elevati rispetto a quelli di chi snobbava sogliole e salmoni; chi mangiava pesce più di una volta alla settimana, poi, vedeva migliorare le proprie performance cognitive del 12 per cento. I ragazzi erano più abili in test di intelligenza verbale e visospaziale: allora è proprio vero che il pesce fa bene al cervello? “Molte ricerche hanno già mostrato che il consumo di pesce aiuta lo sviluppo neuropsicologico dei bimbi fin da quando sono nella pancia della mamma, ma anche che riduce il rischio di declino cognitivo se lo si mangia con regolarità in età adulta. – dice Torén – La nostra ricerca dimostra che gli effetti positivi sul benessere e la funzionalità cerebrale si vedono anche durante l’adolescenza”.
ACIDI GRASSI – “Il motivo? Ancora non è certo, ma secondo la teoria a oggi più accreditata i responsabili di questi effetti positivi sarebbero gli acidi grassi polinsaturi di cui il pesce è ricco, in particolare gli omega-3 e gli omega-6. – prosegue Torén – Questi grassi, infatti, si accumulano nel cervello durante lo sviluppo fetale favorendone lo sviluppo; secondo alcuni, eserciterebbero i loro effetti anche attraverso proprietà antinfiammatorie e di soppressione della sintesi di citochine”. Di certo non è grazie al fosforo, un falso mito. “Tra l’altro, se i meriti fossero del fosforo, altri alimenti ne contengono di più. – interviene Laura Rossi, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione – Il vero vantaggio del pesce? Contiene proteine di elevato valore biologico, senza grassi saturi e colesterolo, e grassi polinsaturi come gli omega-3. Tra l’altro, la quantità di omega-3 è assai cospicua rispetto agli altri cibi. E questi grassi, lo sappiamo, sono utili per la salute cerebrale e anche per proteggere il sistema cardiovascolare”.