Avellino Rugby, ripresa la preparazione: il bilancio del 2012

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Mercoledì, in notturna, l’Avellino Rugby ha effettuato il primo allenamento del nuovo anno, in vista della ripresa del campionato, che ricordiamo ripartirà domenica 13 gennaio, con la prima giornata del girone di ritorno, dove i biancoverdi saranno di scena al Borgo Carilla di Altavilla Silentina, contro la seconda della classe, vale a dire l’Arechi Rugby. Mister Caliano, in accordo con il direttore tecnico, Daniel Bianco, ha previsto due sedute già effettuate, appunto mercoledì ed ieri sera, mentre per la prossima settimana, tre saranno gli appuntamenti serali per Pericolo&company, con l’aggiunta di una seduta aggiuntiva in programma lunedì sera. I due tecnici, hanno fatto lavorare la squadra con carichi di lavoro, riguardante sopratto il piano fisico, ricorrendo, così come ad inizio della preparazione, al test di Cooper, dove gli atleti in tre minuti, per cinque volte consecutive , con riposo di trenta secondi, han dovuto percorrere quanti più giri del campo possibili.

Ovviamenti i pesi leggeri, son partiti avvantaggiati, ottenendo un buon tempo, in evidenza il capocannoniere dei lupi: Gerardo Urciuoli ma anche D’Amelio, Ruggiero,Caputo, De Mattia, con capitan Pericolo, i più pesanti non han di certo sfigurato, raggiungendo tempi accettabili, i vari Vietri, Forino, Mernone non si sono affatto risparmiati. Caliano, non potrà contare, sicuramente su De Luca, il biondo finger pass serinese, la prossima settimana potrebbe iniziare a corricchiare, ma i tempi di recupero appaiano più lunghi del previsto, Pasquale De Prizio, invece rimane in attesa di chiamata dai medici della Villa Esther, che potrebbe arrivare a giorni. Come previsto, il milite Liguori è rientrato ad Udine, tornerà alla base, solo ai primi di febbraio, anche Pagano rientrerà nella Capitale, non assicurando, quindi la presenza per la sfida con la truppa di Indennimeo. Da valutare invece le condizioni di De Girolamo, uscito malconcio dal test contro il Rugby Afragola, lamenta una sublussazione alla spalla sx, occorrerà aspettare per stabilire una, speriamo indolore diagnosi. Bronchite invece per Gaita. Due i ritorni, uno già preannunciato, di Cristian Borriello, il valido tre/quarti, ha fatto sapere che terminato il perodo lavorativo inerente alle vacanze natalizie, da lunedì sarà di nuovo a disposizione, l’altro quasi a sorpresa, è quello di Antonio Oliviero, altro ragazzo terribile della scorsa Under 20, allenata dallo stesso Caliano, il diciassettene pilone ospedalettese, è riapperso nella seduta di ieri, si è detto disponibile a riprendere il cammino interrotto, praticamente dopo i festeggiamenti per il decennale, conclusasi con l’amichevole disputata con gli svizzeri del Rugby Club Wuerenlos. Il Presidente del Club, Antonio Roca, in città per le meritate vacanze di Natale e inizio d’anno, è stato molto prolisso nel tracciare come di consueto, il bilancio dell’anno appena lasciatoci alle spalle, quello dei primi due lustri di vita della sua creatura, raccontandoci sinteticamente -almeno nella prima parte – i fatti accaduti dai primi mesi del 2012: ” Il decimo anno di vita dell’Avellino Rugby è stato intenso ed emozionante cone il primo. Nella prima metà abbiamo patito le conseguenze della crisi di motivazioni del nostro principale tecnico del periodo, precocemente orientatosi verso diversi progetti sportivi. Allorché l’entusiasmo viene meno in chi per primo dovrebbe trasmetterlo, è inevitabile che ne risenta tutta la compagine. Tuttavia, lo spirito di squadra che, trascendendo le individualità, da sempre anima il nostro Club, ha determinato una reazione pronta e decisa ed un moto d’orgoglio che, a parte i risultati che ne sono conseguiti, rappresenta il più bel regalo che l’A.R. poteva fare a sé stessa in questa ricorrenza – ha quindi continuato motivando la scelta di Caliano, promosso dall’Under 20 alla Seniores – La scelta di Carmine Caliano come tecnico della prima squadra è stata fisiologica ed essa stessa costituisce un bel regalo per l’A.R. la definitiva consacrazione di Carmine come coach costituisce una pietra miliare per il nostro club, perché suggella – lo dico con nostalgia e gioia insieme – il passaggio della palla dalla prima alla seconda generazione di rugbisti irpini. Non dimentichiamo, comunque, che il nostro mister ha maturato la propria esperienza con un pluriennale impegno nelle giovanili e che solo il suo concorrente impegno di giocatore e di tecnico di categorie juniores aveva suggerito di dare fiducia ad altri, potenzialmente in grado di offrire un impegno più continuo, nella direzione della prima squadra – ha proseguito, poi ricordando l’iniziativa fortemente voluta da egli stesso, trasferendo buona parte della squadra, per la prima volta, in ritiro sulle Prealpi bresciane, con quartier generale nella quiete di Bagolino – L’inizio della stagione con un’esperienza di escursioni ed allenamenti in alta montagna corrisponde ad una tradizione che da sempre si accompagna alla passione per la palla ovale. Sin dai primissimi anni abbiamo abbiamo intervallato partite e tornei con escursioni che ci hanno portato a forgiare il nostro spirito di squadra fra le spettacolari durezze di percorsi montani, tra foreste e torrenti, proprio come lupi. L’esperienza di Bagolino, volutamente organizzata nella fase iniziale della stagione, è servita anche ad abituare la squadra ad andare avanti unita per quei difficili percorsi, così come nel campo di rugby. L’esperienza si ripeterà, è ovvio, ed anzi avrei in mente percorsi nuovi e magari permanenze in altura di più giorni, con tende o soste in bivacchi e rifugi – in ordine cronologico degli eventi, immancabile il riferimento a Daniel Bianco, arrivato a preparazione in corso – Quest’anno abbiamo anche la collaborazione preziosa di Daniel Bianco quale direttore tecnico del nostro movimento. Si tratta di una simbiosi già pensata con Daniel negli scorsi anni. la sua disponibilità è risultata quanto mai opportuna quest’anno, dato che la revisione forzosa del nostro progetto di sviluppo sull’asse Avellino-Napoli ci rendeva necessario l’apporto di nuovi tecnici, oltre quelli ancora in fase di formazione. Allora si è pensato di guadagnare il terreno perduto avvicinandone uno di esperienza già solida e qualitativa, anziché, come in precedenza, di far crescere insieme squadra e tecnici – raccontate le note più o meno dolenti, ci ha poi parlato del miracolo, sportivo, del tambureggiante girone di andata disputato dai suoi uomini, il migliore di sempre, quattro vittorie su sette partite, mai concesso il bonus all’avversario, difesa bunker, record di punti nel derby cittadino con i Wolwes, tre vittorie su tre lontano dalle mura amiche, tra cui la prima volta in assoluto contro il Rugby Salerno, al Vestuti, facendo cenno anche al settore giovanile in fase di elaborazione – Non parliamo di miracoli,anche perché il meglio deve ancora venire. Non dimentichiamoci che il nostro movimento juniores è ancora insufficiente. In questo senso, la nota più incoraggiante, a parte i lusinghieri risultati della prima squadra, viene dalle attività di sviluppo del rugby di base portate avanti da alcuni nostri uomini. Un plauso particolare mi sia consentito per Antonio Mernone, che col suo impegno nelle scuole non disgiunto dalla perdurante disponibilità di giocatore, mostra di saper cavalcare al meglio l’onda del tempo, proponendosi come ideale trait d’union fra passato e futuro del nostro club – ha quindi concluso con un appello alla squadra sulla possibilità di partecipare ad un torneo seven con i gemellati amici svizzeri, e con i ringraziamenti di rito, soprattutto elogiando e incoraggiando a continuare sulla stessa lunghezza d’onda i suoi ragazzi – Per chiudere, mi piace ricordare la bella festa organizzata, come ogni anno, nel periodo del solstizio d’estate, così come in questi giorni festeggiamo quello d’inverno. Abbiamo avuto con noi gli amici svizzeri del Wuerenlos, i quali ci ricambieranno l’ospitalità. A questo proposito, approfitto per invitare chi può a partecipare alla trasferta di pochi giorni che ci vedrebbe accanto ai nostri amici in un torneo seven a fine maggio. Bastano pochi giocatori, anche perché mi rendo conto che il periodo non è il più comodo, terremo così viva una partnership che, amicizia a parte, serve a farci crescere sotto il profilo sia tecncio che dell’esperienza umana. Nei prossimi giorni raccoglieremo le adesioni. Mi raccomando, non fatevi scoraggiare dal fatto che le adesioni siano necessariamente minoritarie. Infine, vorrei ringraziare tutti indistintamente. A Catanzaro mi sono compiaciuto del fatto che abbiate accettato un sacrificio anche economico per affrontare la dura trasferta. Così, fra l’altro, avete dato una mano al Vostro Club, le cui risorse sono attualmente come una coperta troppo corta. Sarete ripagati, non dubitatene. Intanto, però, la gioia con cui avete affrontato anche questo impegno, che mi rimanda alle prime trasferte fuori regione di dieci anni fa, costituisce un altro prezioso dono che l’Avellino Rugby ha fatto a sé stessa per i primi dieci anni della sua infinita storia.

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