Avellino – Dopo un anno di proteste, di riunioni, di sollecitazioni e di udienze innanzi ai Giudici Amministrativi, la sezione V del Consiglio di Stato, con ordinanza n. 3454/2010 del 20 luglio 2010, ha sospeso l’efficacia del permesso a costruire rilasciato dal Comune di Avellino per la realizzazione di una ampia stazione di servizio sulla strada Bonatti ed immediatamente a ridosso delle abitazioni dei residenti di Via Valagara.
La decisione del massimo organo della Giustizia Amministrativa è chiara e risoluta nelle sue affermazioni di diritto e sancisce la fondatezza dei motivi di ricorso mossi dai cittadini al titolo ad aedificandum e la contestuale sussistenza della gravità ed irreparabilità del pregiudizio lamentato. In effetti, i cittadini di Via Valagara, prima che fosse rilasciato il permesso a costruire, avevano sollecitato il Comune di Avellino a valutare la pericolosità della ubicazione del lotto sul quale si sarebbe dovuta realizzare l’autostazione.
L’area, infatti, è posta a pochi metri dall’incrocio fra la Bonatti e Via Tuoro Cappuccini e dal più ampio sistema di svincoli che consente, da più direttrici di marcia, il raggiungimento della Città Ospedaliera.
Tale condizione, già in una situazione fotografata all’esistente, non può in alcun modo consentire il regolare afflusso e deflusso del traffico.
Sarebbe stato inimmaginabile aggiungere a tale pericolosità l’ulteriore rischio conseguente a continue manovre di vetture in entrata ed in uscita dalla realizzanda stazione di rifornimento di carburanti.
Il ricorso promosso dall’avv. Donato Cicenia, legale esperto di diritto amministrativo, ha evidenziato la illegittimità del permesso a costruire perché adottato in assoluta elusione del vigente Piano Carburati, in ogni caso applicabile anche a seguito dell’introduzione del decreto Bersani e della successiva legge sulla competitività, perché riferibile a scelte di programmazione urbanistica e di sicurezza non derogate dalla vigente normativa di settore.
Il legale, avvalendosi dell’opera professionale dell’ing. Stefano Silvestri, ha altresì evidenziato l’impossibilità di poter realizzare corsie di accelerazione e di decelerazione al servizio dell’autostazione.
Dopo la manifestata incertezza del Tar Salerno, che ha dapprima sospeso l’efficacia del permesso a costruire e successivamente ha ritenuto che l’intera materia dovesse essere affrontata in sede di approfondimento di merito, giunge finalmente la parola definitiva del Consiglio di Stato, che ha dichiarato fondati i motivi di ricorso evidenziati innanzi al Tar Salerno e, contestualmente, ha rimarcato la gravità ed irreparabilità del danno legato alla pericolosità per la circolazione e per la privata e pubblica incolumità.