Presidente Commissione Statuto, nulla di fatto o quasi. L’elezione del consigliere Dino Preziosi alla carica con soli quattro voti ha fatto esplodere l’ennesimo caso. Subito dopo l’investitura lo stesso Preziosi si è dimesso.
“Ciò che è successo testimonia la volontà della maggioranza di mortificare non tnto le persone quanto le cariche di garanzia che lo Statuto riconosce alla minoranza – scrivono in un comunicato Giancarlo Giordano, Dino Preziosi, Alberto Bilotta e Monica Spiezia. La maggioranza avrebbe dovuto, prendere atto come da dettato statutario dell’indicazione unanime della minoranza. Per l’ennesima volta ciò non è avvenuto”. Infatti i membri della commissione avevano chiesto il voto palese, ma c’è stata la maggioranza che si è opposta. “Per rimettere in moto la Commissione devono pensarci in maggioranza. Chiediamo a Petitto di convocare una nuova seduta con all’ordine del giorno l’elezione del presidente e del vice. Già da ora la minoranza comunica che non parteciperà e che quindi la maggioranza potrà scegliere in piena libertà ma in spregio allo Statuto comunale la rappresentante o il rappresentante della minoranza che più gli aggrada”. Da chiarire infatti che alla seduta non hanno preso parte Enza Ambrosone e Nino Montanile, due nomi più graditi alla stessa maggioranza, ma che ufficialmente sono ancora in opposizione. «Non ritengo vi siano le condizioni per assumere questo ruolo perché non c’è stata l’unanimità sul mio nome. – ha detto Preziosi – Non posso redigere la Carta comunale con soli quattro voti della maggioranza. Capisco di essere una pedina fastidiosa per alcuni, ma con questo ennesimo strappo si è creata una frattura insanabile tra maggioranza e opposizione. Mi dimetto per dimostrare che tengo alla città e non alla poltrona”.
In merito alle fulminee dimissioni del neo presidente della Commissione statuto, Costantino Preziosi, il capogruppo del PD tiene a precisare quanto segue: “l’esito della votazione è stato del tutto coerente con le indicazioni ricevute dalla minoranza. La tensione registratasi anche prima della votazione è solo l’ennesima conseguenza di una frammentazione della minoranza che non può essere scaricata sulla maggioranza. Non accettiamo lezioni di bon ton istituzionale da chi non ha votato l’indicazione della maggioranza in commissione cultura e si è rifiutato di fornire il nome del vicepresidente nella stessa commissione montando un caso di “mercimonio” in quella occasione. La maggioranza ha garantito nel rispetto delle prerogative della minoranza il numero legale nella convocazione di oggi e ha fatto in modo che l’esito dell’urna fosse quello indicato dalla minoranza. Siamo infatti convinti che l’avv. Dino Preziosi possa garantire la produttività e il buon esito dei lavori della commissione. Tutta la maggioranza è pronta a collaborare, nell’ambito della commissione statuto, al fine di adeguare questo alle normative vigenti e per aprirlo al nuovo contesto sociale rendendolo più moderno. Purtroppo bisogna registrare che, prima per le dimissioni dei componenti di minoranza della commissione statuto ed ora per una incomprensibile presa di posizione sempre dei rappresentanti della minoranza presenti, non si riesce a lavorare e a far ripartire la commissione statuto”.
