L’appello chiama alla solidarietà e all’attivismo tutti coloro che si riconoscono in una politica che si prende cura degli altri, rifiuta il leaderismo, parla il linguaggio delle persone e non degli apparati; che include la cittadinanza nelle discussioni e nelle decisioni pubbliche. L’appello è rivolto a chiunque sia stanco di dover elemosinare e ringraziare per qualcosa che gli spetta di diritto; a chiunque non intenda svendere la propria dignità in cambio di briciole o vuote promesse; a chiunque senta di avere voglia di prendere in mano il proprio destino e contribuire a costruire un percorso collettivo in cui uguaglianza, solidarietà, giustizia sociale e libertà non siano slogan elettorali ma pratica quotidiana e condivisa. Dobbiamo far sì che al modello berlusconiano che fa appello all’egoismo, all’arrivismo, all’individualismo sfrenato si sostituiscano prospettive collettive, solidali, ecosostenibili, creative; dobbiamo dar forma a regole che sappiano veicolare un messaggio semplice: “Mi importa di te”.
Per questo, Cambiare si può chiama a raccolta tutte le donne e gli uomini delle provincia che intendono occuparsi del loro presente, dei beni comuni, della cosa pubblica, del futuro e li invita ad aderire all’assemblea territoriale che si terrà il prossimo 15 dicembre alle ore 17:00 presso il Centro Sociale Samantha della Porta di Avellino.
Cambiare si può perché l’unico ostacolo al cambiamento siamo noi stessi: la nostra fiducia nell’altro, la nostra fiducia nell’umanità, i nostri limiti.. Cambiare si può perché non ci si può rassegnare all’indifferenza politica che – fino ad oggi – ha permesso a una classe dirigente arrivista, disamorata, opportunista e corrotta di decidere della nostra vita. Cambiare si può perché questo paese non ha nessuna cura dei più deboli. Giovani, ammalati, anziani: queste le vittime privilegiate di una barbara antipolitica che è tempo di fermare. Cambiare si può. Cambiare si deve. Noi ci siamo.