Avella – “Se non ci assumi non lavori più”, in manette 2 estorsori

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Avella – “La tua vita è appesa ad un filo… se non lavoriamo noi, non lavora più nessuno”. Così due fratelli pregiudicati di Avella, il 35enne G. C. e il 26enne F. C., avevano per giorni rivolto minacce ad un piccolo imprenditore edile e ad un responsabile di cantiere per ottenere l’assunzione. Ma l’opposizione dell’impresa è stata ferrea tanto che nella notte i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei due fratelli.

I FATTI – I due, non contenti, sono arrivati anche a reiterare le minacce all’interno di un cantiere che la ditta aveva aperto ad Avellino o anche quando incrociavano sulla strada i responsabili dell’impresa, ma senza sortire alcun effetto. Per tale motivo l’imprenditore, senza essere per nulla intimorito, si è rivolto ai Carabinieri affinché, dopo aver svolto le necessarie verifiche sono riusciti ad identificare i due e raccogliere gli elementi necessari affinché i magistrati della Procura della Repubblica di Avellino, potessero richiedere nei loro confronti la misura cautelare, poi emessa dal Gip di Avellino Riccardi, che questa mattina è stata eseguita dai Carabinieri di Avella.

Gli arrestati, in passato avevano già lavorato per l’impresa oggetto delle loro attenzioni, ma adesso pretendevano di essere nuovamente assunti, oppure di ottenere, senza lavorare, 500 euro al mese – a dir loro – per il fabbisogno delle proprie famiglie. Per raggiungere lo scopo erano arrivati al punto di minacciare anche conoscenti e parenti dell’imprenditore. I due erano diventati l’incubo dell’imprenditore che non era più libero di uscire di casa senza dover trovarsi davanti i due fratelli con le continue richieste e minacce.
I Carabinieri della Stazione di Avella questa mattina all’alba hanno quindi dato esecuzione alle due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per estorsione nei confronti dei due fratelli di Avella, che dopo l’arresto sono stati condotti presso le loro abitazioni a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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