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Ato rifiuti, illustrato il progetto per un impianto di trattamento della frazione organica

Importante confronto, questa mattina, presso la sede dell’Ato Rifiuti di
collina Liguorini. Il Presidente Valentino Tropeano, il consigliere Luigi
Lanzetta e il direttore generale Annarosa Barbati hanno incontrato i
tecnici incaricati della redazione del progetto di un impianto di
trattamento della frazione organica dei rifiuti. L’appuntamento –
fortemente voluto dal massimo rappresentante dell’ente – è stata
l’occasione per una prima presentazione del progetto dell’impianto che
sarà realizzato nell’area Pip del comune di Chianche. L’impianto
integrato di digestione anaerobica ed aerobica (il compost viene portato a
maturazione) – che sarà realizzato in un’area di 70mila metri quadrati –
occupa una superficie di circa 30mila metri quadrati, 10mila dei quali
coperti. L’impianto avrà una capacità di 35mila tonnellate annue di
Forsu (frazione organica derivante da raccolta differenziata) oltre a
10mila tonnellate di verde e strutturante, fondamentale per la
realizzazione del compost. Presso l’impianto di Chianche – che sarà
attivo 312 giorni all’anno – potranno arrivare un massimo di 112
tonnellate giornaliere di frazione organica, il contenuto di 6 compattatori
o di quattro bilici. La lavorazione del Forsu si articola in tre fasi:

Il pretrattamento per eliminare eventuali impurità – che saranno
differenziata e dirottate verso opportuni impianti di lavorazione – e avere
una frazione organica pulita per l’avvio della fase anaerobica.
L’impianto ha un franco di trattamento di circa il 25%.

La digestione anaerobica per la produzione di biometano che viene, in
gran parte, immesso in rete. Un quantitativo andrà ad alimentare la
colonnina per il rifornimento dei mezzi di autotrazione. L’obiettivo, a
lungo termine, è quello di adeguare il parco macchine impegnate nei
servizi afferenti il ciclo integrato dei rifiuti, al fine di abbattere i costi di
trasporto.

La digestione aerobica che consente – attraverso l’aggiunta di verde o
strutturante – di arrivare alla produzione di compost.

Il quantitativo di 35mila tonnellate annue di Forsu consente – al termine
delle varie fasi della lavorazione – la produzione di 13mila tonnellate di
compost e poco più di 2mila tonnellate di biometano.
Il progetto – realizzato dall’ingegnere Salvatore Puca, direttore generale
dell’Asi di Napoli – è già stato presentato nella versione definitiva ed è
adesso in fase di verifica. I vertici dell’Ato Rifiuti di Avellino hanno
prodotto una serie di osservazioni che consentiranno di migliorare un
progetto già all’avanguardia, per una struttura che consentirà di abbattere
notevolmente i costi di gestione del trattamento della frazione organica e
assicurerà, nel contempo, un bassissimo impatto ambientale.
“Il progetto illustrato – evidenzia il presidente dell’ente Tropeano –
consentirà la realizzazione di un impianto modello, un gioiello della
tecnologia, non solo all’avanguardia, ma in grado di assicurare pieno
rispetto per l’ambiente, le comunità locali e i lavoratori che saranno
impegnati. L’impianto integrato di digestione anaerobica ed aerobica si
integrerà nel migliore dei modi con il territorio in cui sarà realizzato,
valorizzando l’area e fornendo – grazie alla lavorazione del verde ed alla
produzione di compost – un valido supporto ai produttori vitivinicoli
della zona”.

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