I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno incastrato i due rapinatori-stupratori, colpevoli del reato di appropriazione indebita, avvenuto lo scorso 3 settembre in una villa nel Reggiano. I presunti basisti sono: Simone Naldi, un agente di commercio bolognese 35enne con piccoli precedenti per reati di droga, ed un artigiano originario di Ariano Irpino ma residente a Campogalliano, in provincia di Modena, Antonio Sebastiano, di 40 anni, con precedenti per truffa. Naldi e Sebastiano, che avevano rapporti di affari con l’imprenditore rapinato, sono ritenuti dagli inquirenti gli ideatori ed i pianificatori del colpo. Nei loro confronti il Giudice per le Indagini Preliminari di Reggio Emilia, Cristina Beretti, ha emesso gli ordini di custodia cautelare in carcere, come aveva richiesto il Procuratore Capo Italo Materia ed il Pubblico Ministero Isabella Chiesi, che hanno coordinato le indagini. I due rapinatori, come hanno spiegato i Carabinieri nel corso di una conferenza stampa, hanno svegliato l’imprenditore colpendolo al capo con il calcio di una pistola. Sotto la minaccia dell’arma e di un paio di coltelli, lo hanno costretto ad alzarsi e gli hanno legato le mani dietro la schiena con nastro adesivo. I malviventi hanno, così, svuotato la cassaforte prelevando gioielli e denaro, per un bottino di oltre 100mila euro. Due della banda sono, dunque, scesi nella zona giorno con l’imprenditore, mentre il terzo, quello armato di pistola, è rimasto nella camera da letto, dove sotto la minaccia di un coltello e dell’arma puntata alla testa ha stuprato la donna, che teneva in braccio la figlioletta. I malviventi hanno portato via anche i cellulari delle vittime per poi andarsene con un quarto complice che li attendeva all’esterno. Sotto choc, marito e moglie non hanno dato subito l’allarme: solo al mattino i coniugi hanno trovato la forza di recarsi dai Carabinieri per raccontare l’incubo vissuto. Nel corso delle indagini, importanti si sono rivelati il lavoro compiuto dai militari del Ris di Parma, le intercettazioni telefoniche e ambientali, l’esame dei tabulati telefonici, i pedinamenti e le comparazioni biologiche e dattiloscopiche. Le attenzioni dei militari sono state puntate, da subito, su un albanese di 32 anni, Ilir Allushaj, che la notte prima della rapina era stato controllato proprio a poca distanza dalla villa e che è stato successivamente tratto in arresto insieme ad altri due pregiudicati: Emiliano Spahiu 30enne, e Gentian Sinani 23enne. Le indagini hanno poi portato all’arresto del quarto componente della banda albanese, che ha eseguito l’assalto: Aliaj Ermalind 20enne. Oggi l’epilogo con l’arresto dell’arianese e del modenese.
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