Asi: accantonata ipotesi Sviluppo Campania, si punta su legge Foglia

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Un nuovo assetto per i Consorzi per le aree Asi, chiamati non solo a fornire servizi alle imprese insediate al loro interno ma anche a promuovere la creazione di nuove opportunità di sviluppo economico. Accantonato il disegno di legge di Giunta firmato dall’ex assessore alle Attività produttive Sergio Vetrella che sostituiva le Asi con la società in-house Sviluppo Campania, il Consiglio regionale si accinge a lavorare all’ipotesi di un potenziamento dei Consorzi. Questa mattina la Commissione Attività produttive (presenti due soli componenti Antonio Marciano per il Pd e il presidente Giovanni Baldi per il PdL) ha proceduto alla costituzione di una sottocommissione composta oltre che da Baldi e Marciano anche da Nicola Caputo (Pd), Gennaro Oliviero (Psi), Pietro Foglia (Udc) e Fulvio Martusciello (Pdl). L’organismo dovrà esaminare gli emendamenti al testo per riportarlo in Commissione già lunedì prossimo.

PIP. Il testo firmato da Foglia, numero uno della Commissione Agricoltura ed ex presidente del Consorzio Asi di Avellino, dispone che agli organismi che gestiscono le Asi potranno essere assegnate anche le aree destinatarie, negli strumenti urbanistici vigenti, di piani di insediamento produttivo.

Ma quali sono i servizi che i Consorzi dovrebbero fornire alle imprese? Sulla base delle linee guida fissate dal Paser (il Piano d’azione per lo sviluppo economico regionale) spetterà a questi organismi promuovere nell’ambito degli agglomerati industriali, delle aree, delle zone e dei nuclei di sviluppo attrezzati da loro stessi, le condizioni necessarie per la creazione di attività imprenditoriali e dei relativi servizi alle imprese, anche mediante la costituzione di società ad hoc per la gestione dei servizi consortili.
I Consorzi potranno anche attivare consulenze e servizi reali alle imprese. A tale scopo le Asi adotteranno propri programmi di sviluppo. In materia di Asi lunedì prossimo torneràò in Commisisone anche un regolamento del governatore Stefano Caldoro che dà più spazio alle imprese giovanili nell’acquizione dei lotti dismessi.

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