Rimesso in libertà Antonio Maglione. Lo ha deciso il G.I.P. del Tribunale di Napoli, Dott.ssa Marina Cimma, che ha accolto la richiesta avanzata dal suo difensore di fiducia Avv. Francesco Perone, ritenendo insussistenti le esigenze cautelari. Maglione era detenuto agli arresti domiciliari dallo scorso mese di giugno, in quanto coinvolto nell’inchiesta condotta dalla D.D.A. di Napoli nei confronti della criminalità organizzata operante nel Beneventano e nella Valle Caudina, che aveva portato all’arresto di numerose persone ritenute a vario titolo vicine ai clan Pagnozzi e Sparandeo. In particolare Maglione era accusato di usura ed estorsione ai danni di un imprenditore, ma nei suoi confronti era già venuta meno l’aggravante di aver agito nell’interesse di una consorteria camorristica e di essersi avvalso della forza intimidatrice del clan. Tuttavia, la vicenda cautelare di Maglione e degli altri numerosi coindagati non si è ancora conclusa, essendo già stata fissata dinanzi al Tribunale del Riesame di Napoli, per il prossimo 23 ottobre, l’udienza in cui si discuterà l’appello proposto dai Pubblici Ministeri della D.D.A. partenopea, che hanno impugnato quella parte dell’ordinanza cautelare del GIP che aveva rigettato alcune richieste degli inquirenti.
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