Ariano – Luciano Giorgione sull’abbandono del campo “Cannelle”

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Ariano Irpino – “Ariano al Centro”, in una nota, mette all’attenzione dell’opinione pubblica le condizioni per la creazione di associazioni sportive e per fare sviluppare tra i giovani una forte propensione alla pratica sportiva. “Non riesco a capire – afferma Luciano Giorgione – perché il campo di calcio Cannelle, si presume costruito con tutti i requisiti richiesti dalle autorità sportive, da diversi anni è abbandonato a se stesso. I cittadini hanno lamentato civilmente questa grave trascuratezza accusando gli amministratori comunali di superficialità e di scarsa attenzione alla risoluzione dei problemi esistenti. L’estensore di queste modeste note tante volte ha sollevato problemi molto seri per Ariano, evidentemente il palazzo comunale è una fortezza impenetrabile e non pronto al dialogo. Nel caso del campo sportivo in malora le colpe qualcuno le deve pur avere. E’ una situazione figlia di un ambiente che non riesce a scostarsi dall’inerzia per tradurre in comportamenti la consapevolezza, che pure possiede per l’alto indice di scolarizzazione oltre l’obbligo di legge, dei propri diritti e doveri. Sappiamo che le cause sono un ginepraio di fattori storici, ambientali, di costume, di mentalità, compresa la complicità di un clima (atmosferico) che spinge alla rilassatezza. Non è questa la sede per parlarne. Conosciamo gli effetti devastanti e paralizzanti di un simile stato di cose. Pensate come si sta distruggendo il paesaggio di Ariano, tra i più suggestivi della Campania, con l’attuale selvaggia e volgare speculazione edilizia. L’abbandono di un campo sportivo è un problema, tutto sommato, modesto, ma è la spia di una mancanza, di un vuoto che attanaglia la comunità arianese. E’ una delle prove visibili di una condizione giovanile smarrita, lasciata a se stessa, senza stimoli, senza autostima, senza interlocutori responsabili. Il campo sportivo si può ripristinare e si può riempire di giovani entusiasti. E’ una questione di forte volontà di una comunità che deve darsi carico dell’educazione delle nuove generazioni. La famiglia, la scuola, le istituzioni pubbliche e private hanno questa imprescindibile responsabilità”.

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