Ariano è effettivamente cambiata? Si… ma il ‘come’ è tutta una questione di punti di vista.
Il panorama illustrato dal segretario dei Giovani democratici Francesco Santosuosso consegna l’immagine di un paese di cui ci sarebbe poco da essere orgogliosi. Un dipinto forse a tratti forzato per illustrare tuttavia un’immagine di degrado sociale ed emergenza: “Provate a passeggiare per qualche periferia soprattutto dopo il tramonto – spiega in una lettera – sembra di rivedere gli scenari raccontati da Saviano in Gomorra: spaccio di stupefacenti, tossicodipendenti che si nascondono tra le auto, civette pronte ad allarmare, spacciatori e assuntori di droga, vandalismo, illegalità diffusa diventata banalmente e gravemente ‘normale’. Storie “vestite di nero” per citare De Andrè, storie di povertà, precarietà lavorativa ed emotiva, di abbandono e solitudine. Questi segnali non lasciamo scampo: c’è ad Ariano un’emergenza sociale!”.
Secondo Santosuosso nelle periferie così come nel centro città “… sono chiari i segni di un degrado sociale che rischia di allargarsi e diventare l’ennesimo cancro di una zona già devastata e depressa. C’è bisogno di politica, quella vera, militante, c’è bisogno che da palazzo di città arrivi un vero piano di prevenzione all’abuso di droga e alcol, c’è bisogno di sostegno alle fasce più deboli e alle famiglie che in molti casi non riescono ad affrontare problematiche sconosciute. Serve attenzione e non solo videosorveglianza. C’è bisogno di ascolto, e si rende necessaria una forte promozione sociale di modelli diversi, che contrastino come una calamita positiva i fenomeni che stanno deteriorando Ariano. Chi gestisce le risorse deve pensare di sostenere associazioni, gruppi informali e comitive, portatrici di culture giovanili positive, anche ribelli, ma culture lontane dal degrado e dall’inedia sociale. Da cittadino di un paese civile e da segretario dei Giovani del PD di Ariano, sento di non poter essere indifferente, l’indifferenza è parassitismo che conduce alla morte di una comunità. Pertanto, all’indomani degli ultimi arresti e dell’insediamento a palazzo di città della commissione servizi sociali, auspico una maggiore sinergia con l’assessorato preposto e una più incisiva e ponderata gestione delle politiche sociali, nel tentativo di discutere di tale problema ed evitare ulteriori disattenzioni. Esortiamo chi ha il dovere e la possibilità,come il sindaco, l’assessore alle politiche sociali, quello alle tossicodipendenze e dei consiglieri nominati nell’apposita commissione a convocare immediatamente un’assemblea aperta, dove ascoltare il disagio, perché senza una diagnosi seria, non c’è né cura né prevenzione”.
Redazione Irpinia
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