Ariano Irpino – Il Consiglio generale della Comunità Montana dell’Ufita, riunitosi ieri sera a Flumeri in seduta straordinaria ha recepito ed approvato il documento, già sottoscritto da alcune amministrazioni locali, attraverso il quale viene ribadita la assoluta contrarietà alla progettata realizzazione della centrale termoelettrica nel territorio del comune di Flumeri. L’Ente montano ha preso posizione anche contro la ipotizzata installazione della rete ad alta tensione, che dovrebbe attraversare i comuni posti a nord-est di Ariano Irpino. In allegato al documento, infine, la comunicazione trasmessa all’Ente da Giovanni Maraia, esponente di Rifondazione Comunista, il quale ha prodotto alcuni documenti dai quali si evincerebbe che il progetto, relativo alla centrale, sarebbe carente di alcuni requisiti di legittimità. Intanto si prepara la mobilitazione generale per la manifestazione di protesta organizzata a Grottaminarda per il giorno 25 marzo. “Il rifiuto espresso dal Consiglio generale è responsabile e motivato – commenta il presidente Giuseppe Antonio Solimine – perché riteniamo che interviene in una zona già fortemente penalizzata dalla presenza di altre strutture e, per davvero, non riusciamo a capire in nome di quale indicazione noi dovremmo continuare ad accettare scelte sbagliate e dannose per il nostro territorio e per la popolazione. Sembra una maledizione: da anni siamo costretti a combattere contro la realizzazione di impianti non richiesti e calati dall’alto, che violentano le nostre zone e che contrastano con i progetti posti in essere proprio per valorizzare le specificità locali. L’aver convocato il Consiglio generale a Flumeri rappresenta il segno di attenzione che ancora una volta l’Ente montano dimostra verso le questioni ambientali. Sul tavolo la discarica di Difesa Grande, non ancora bonificata, la minacciata realizzazione dell’impianto per la raccolta di rifiuti in località Ischia a Savignano, l’impianto per le biomasse, i parchi eolici, il fotovoltaico, la stazione di trasferenza e l’elettrodotto: credo che la misura sia colma. Adesso io mi chiedo quale senso ha impegnare enormi risorse umane e finanziarie per costruire il percorso di rilancio economico e sociale delle zone interne se poi tutto questo viene puntualmente vanificato da scelte invasive e contrarie? Noi guardiamo con attenzione alla industrializzazione – precisa Solimine – perciò, in linea di principio, non siamo contrari a tutto ciò che ne consegue e siamo disposti a fare la nostra parte, ma a condizione che vengano fissate regole precise attraverso le quali gli enti locali possano essere protagonisti delle scelte. Qui si tratta di creare la speranza per i giovani, perché il nostro problema prioritario è quello di frenare l’emigrazione e chi decide deve tenere presente questa nostra sofferenza. Inoltre, a fronte del fortissimo disagio sofferto dalla popolazione, io credo che la centrale termoelettrica non aiuterebbe a risolvere il problema energetico, perché la materia prima scelta per alimentarla, cioè il gas, è stata al centro delle note controversie internazionali e non rappresenta la scelta giusta. Insomma, si tratta di una idea scellerata che noi contrasteremo con tutte le nostre forze. Apprendo con soddisfazione che i sindaci ed i consiglieri intervenuti all’assemblea abbiano espresso unanimità di giudizio – conclude Solimine – dimostrando di aver capito che l’interesse comune è collaborare per la tutela del territorio andando oltre la logica del campanile”. Il dibattito, alimentato con l’intervento di numerosi sindaci ed amministratori locali è stato regolato dal presidente del Consiglio, Giuseppandrea Di Paola. E’ stato espresso vivo ringraziamento al presidente Solimine per aver messo la Comunità Montana a disposizione del territorio. Presenti numerosi cittadini e personalità politiche, tra le quali Giovanni Maraia, Angelo Giusto e Marisa Raduazzo.
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