‘Archeotour, Archeotango’: ultime tappe ad Avella e Atripalda

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Avella – Fine settimana che conclude “Archeotour, Archetango”: domani, sabato 19 settembre, e domenica 20 settembre appuntamento con l’archeologia e il tango.
“Il divertimento a Roma” è il tema del quarto appuntamento, il progetto promosso dall’Ept di Avellino in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Avellino e Salerno. Direzione artistica Diana Combattelli. Location è l’anfiteatro di Abella nel Comune di Avella. La visita propone l’incontro con la storia avvicinandosi al quotidiano, scoprendo anche gli aspetti ludici della vita romana. Il percorso muove dalla visita all’anfiteatro romano di Abella, occasione per analizzare le tecniche costruttive romane e per scoprire l’aspetto funzionale dell’edificio, le abitudini, gli usi e i costumi legati alle attività teatrali. Visite guidate Dalle ore 9.00 alle 12.00, con la guida di esperti della sezione Didattica della Soprintendenza, i visitatori inizieranno il percorso per gruppi. Percorso tematico dalle ore 17.00 alle 19.30, con la guida di un narratore, e il supporto di archeologi e videoproiezioni, i visitatori inizieranno un viaggio attraverso le strutture dell’anfiteatro e potranno rivivere uno spaccato reale e dinamico del divertimento presso gli antichi romani. Per Archeotango lo spettacolo di tango si terrà, per ovviare ad eventuali condizioni atmosferiche avverse, nella Corte del Palazzo Ducale in Piazza Municipio, alle ore 21 esibizione dei maestri argentini Alejandra Soto e Gonzalo Robinson e El Tango del Rana Concerto per Milonga di Michele Vietri voce e la sua orchestrina: Hugo Frencia bandoneon, Paolo Costanzo violino, Alejandro Duca piano, Paolo Guglielmetti contrabbasso.

Domenica 20 settembre ore 21 nella Dogana dei Grani di Atripalda. Attesa l’esibizione dell’artista irpino Michele Vietri voce e la sua orchestrina.
El Tango del Rana gruppo guidato dall’eclettico Michele Vietri, propone una rilettura del tango-canciòn soprattutto in funzione della danza. Il tango-canciòn di fatto decretò il decollo “mediatico” del tango. L’apporto delle incisioni discografiche, della radio e del cinema, dagli anni 30 in poi, diede un notevole impulso al tango grazie soprattutto a Gardel e ad altri mitici cantanti. Il tango fu amato proprio nella forma canzone e questo fenomeno contribuì all’affermazione di una poetica che attraverso le parole descriveva ambienti, sentimenti e tensioni. Questo fattore aumentò il fascino di una danza che non poteva prescindere da un ambiente in cui nacque e che viene raccontato e descritto in quei tanghi spesso con l’uso del lunfardo, la tipica parlata gergale della strada, della mala e degli immigrati, prevalentemente italiani. El Tango del Rana predilige un repertorio esattamente su questo versante che risulta solitamente poco approfondito da gruppi ed esecutori soltanto musicali. El Tango del Rana suona costantemente in molte milonghe italiane ottenendo ovunque un fortissimo riscontro da parte del pubblico che gradisce il binomio buona musica e ottimo swing da tango per ballare.

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