Sembra una bufala, invece no, o non del tutto. Si apre a Pisa uno sportello, gratuito, ad opera dell’associazione di consumatori Baby Consumers, che si intitola “SOS politici trombati” per offrire sostegno psicologico a onorevoli (ma anche a consiglieri, segretari, tesorieri) in crisi a causa dei tagli alle poltrone, della fine della legislazione senza ricandidatura, delle trombature. Forse non riusciamo nemmeno lontanamente ad immaginare il dramma emotivo e mentale di un politico che, dall’oggi al domani, diventa invisibile, non gli squilla più il telefonino tutti i minuti, deve viaggiare con i mezzi pubblici, non è più cercato, ossequiato, non può più pranzare in posticini vip con altri vippetti. Deve improvvisamente reinventarsi, riciclarsi, cercarsi financo un lavoro e, caspiterina, in tempi di crisi trovarne uno è dura, e anche a trovarlo, poi c’è da lavorare sul serio. Una catastrofe che come minimo induce depressione e potrebbe sfociare in tragedia. Per la verità, il presidente della Baby Consumers, Pino Staffa, avrebbe affermato: “L’idea è nata sentendo lelamentele dei politici preoccupati per la fine della legislatura e della loro carriera. Lo abbiamo fatto in modo un po’ provocatorio perché, naturalmente, sono altre le categorie che hanno bisogno di questo genere di aiuto”. Ma questa precisazione sembrerebbe smentita dal parere qualificato della psicologa Francesca Lemmi che collabora al progetto: “Per loro non vi sono molte alternative; la via del ritorno al lavoro, per chi lo aveva, oppure attendere passivamente momenti migliori. L’attesa passiva alimenta la depressione e pensieri distruttivi che rischiano di prendere il sopravvento. La crisi, non solo economica, è forte ed il crollo psicofisico può essere tremendo”. E i disoccupati “normali”, chi li sostiene? Quelli che perdono il posto di lavoro senza avere alle spalle accantonamenti sostanziosi, beni al sole e sotto il sole delle isole Cayman… che facciamo, li buttiamo via, riapriamo i manicomi? Insomma, o tutti o nessuno. Negli ultimi due anni la lista dei suicidi (artigiani, operai, piccoli imprenditori disoccupati, rovinati, falliti) è diventata lunghetta ma nessuno li ha sostenuti, tantomeno gratis. Sinceramente, non è bello a dirsi ma non voglio essere ipocrita, se qualcuno dei suddetti politici cadesse in depressione non me ne può fregar di meno. Anzi. Che imparassero a farsi bastare 1200 euro al mese come fanno tanti; che dramma sarà mai andare in motorino invece che su un’auto blu? Che poi… con tutti gli amici e le connivenze che hanno, la depressione gli durerà sì e no 10 minuti… prima di trovare un altro incarico comodo e ben retribuito. E se non lo trovano fa lo stesso: quasi tutti possono permettersi di vivere di rendita.
(libero.it)
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