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Antimafia: la mappa dei clan in Irpinia, infiltrazioni da Napoli e Caserta

“La provincia di Avellino risente delle infiltrazioni di clan napoletani e casertani. Le aree in cui si avverte maggiormente la pressione delinquenziale di stampo mafioso sono il Vallo di Lauro, il Mandamento, la Valle Caudina, il comprensorio Montorese-Solofrano e l’Alta Irpinia”: è quanto emerge dalla relazione della DIA presentata al Parlamento e relativa al semestre gennaio-giugno 2017.

I reati vano dal riciclaggio di denaro sporco alle estorsioni e al traffico di stupefacenti.

I  gruppi criminali sono così localizzati:

Ad Avellino e nei comuni adiacenti è presente il clan GENOVESE che, nonostante la detenzione degli elementi apicali e di un gran numero di affiliati, continua a manifestare la propria operatività.

Nel Vallo di Lauro sono attive le famiglie CAVA e GRAZIANO, mentre a Liveri, Roccarainola ed altri comuni limitrofi opera il gruppo SANGERMANO, legato da vincoli di parentela con i CAVA.

Ad Avella e Baiano, si è da pochi anni affermato un nuovo sodalizio, denominato “Nuovo Ordine di Zona”.

In Valle Caudina permane l’egemonia dei PAGNOZZI, con importanti proiezioni nella Capitale. Il sodalizio avrebbe propri referenti per ciascuna delle aree territoriali d’interesse: San Martino Valle Caudina e Cervinara, in provincia di Avellino, Montesarchio, S. Agata dei Goti, Limatola, Durazzano, Moiano e Airola, in provincia di Benevento.

Uno dei punti di forza dei PAGNOZZI è determinato proprio dai rapporti di alleanza con organizzazioni operanti nel beneventano (SPERANDEO, ESPOSITO di Solopaca, IADANZA/PANELLA di Montesarchio), con i CASALESI e con altri sodalizi del napoletano.

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