“L’amore è altro” al liceo Virgilio di Avellino la storia di Filomena Lamberti, sfigurata dal marito con l’acido

0
478

Non è amore, quello che soffoca, imbriglia e uccide. Tante storie drammatiche si rispecchiano in questa realtà, ma a fare la differenza è la presa di coscienza delle violenze subite da parte delle donne e il coraggio di denunciare.

Come ha fatto questa mattina, lunedì 28 gennaio, Filomena Lamberti sfigurata nel 2012 con l’acido dall’ex marito Vittorio e autrice del libro “Un’altra vita. Non è un romanzo, è il coraggio di testimoniare”. Ha parlato agli studenti del liceo Publio Virgilio Marone di Avellino e ha raccontato con forza la sua storia durante l’incontro “L’amore è altro” un’iniziativa fortemente voluta dalla professoressa Immacolata Pascale, per riflettere sul tema della violenza di genere attraverso le parole di chi quotidianamente la combatte.

“Ognuno di noi deve essere libero di amare, non amare o non amare più” ha detto Filomena e, rivolgendosi ai ragazzi: “Quando finisce una storia, vi prego, fatevi delle domande, analizzate il perché e attribuitevi delle responsabilità”.

A testa alta Filomena ha ricominciato a vivere e raccontare nelle scuole la sua esperienza per poter educare ed evitare storie come la sua.

Era l’aprile del 2012 quando Filomena, dopo anni di soprusi, decide di lasciare il marito. Come in molti casi purtroppo noti alle cronache, Vittorio non accetta la fine del rapporto e una notte, mentre lei è nel letto le butta una bottiglia di acido solforico in volto, sfigurandola. Vittorio viene poi arrestato, mentre la donna lotta a lungo per sopravvivere e riesce a fatica a superare le gravi lesioni riportate. Processato per direttissima, Vittorio patteggia una pena a 18 mesi per maltrattamenti in famiglia, ma in carcere resta solo per un anno e tre mesi, tornando quindi in libertà. “Sono stata fortunata – racconta – perché almeno ho salvato la vista e la vita” ha detto “ma voglio che voi diciate Basta ad ogni tipo di violenza”.

Interventi durante il convegno anche da parte della dirigente scolastica, Lucia Forino; Mimma Lomazzo, consigliera di parità della Regione Campania; della psicoterapeuta del CAV, Fausta Angrisani; della sociologa, Maria Ronca, dell’avvocato Luciano Trofa; della coordinatrice CADMA, Maria Rosaria Famoso e del maresciallo Francesca Bocchino del Comando provinciale dei carabinieri di Avellino. La Bocchino è da sempre in prima linea nella lotta contro la violenza di genere ed è stata insignita anche di premi per il suo lavoro.

Le conclusioni sono state affidate all’organizzatrice, la professoressa Pascale.