In merito al confronto politico in vista delle amministrative per il comune capoluogo e per gli altri comuni della provincia, anche al fine di chiarire definitivamente la posizione di Scelta Civica, il deputato Angelo Antonio D’Agostino in una nota ha fatto il punto rispetto alla situazione ad Avellino, alleanze e a Giuseppe Galasso.
. “Faremo esattamente ciò che avevamo annunciato durante la campagna elettorale delle scorse politiche: ci presenteremo con un nostro programma, un nostro candidato sindaco, una nostra lista”.
Alleanze Pd, Pdl. “Noi non poniamo pregiudiziali e non abbiamo pregiudizi verso alcuno. Abbiamo una nostra idea di come si debba stare in politica, e dunque anche nel governo degli enti locali, per cui non ci sottraiamo al confronto con gli altri partiti, tutti i partiti in campo. Ci mancherebbe che non alimentassimo tutto quanto può essere utile alla dialettica democratica finalizzata all’analisi dei problemi e delle risposte possibili ai problemi. Confrontarsi, però, non significa necessariamente allearsi. Ripeto: abbiamo fatto una scelta di autonomia per le prossime amministrative e allo stato non ci sono novità che possano indurci a cambiare idea”.
Su Galasso. “Il dottor Galasso ha una sua dignità personale e politica che va rispettata. Egli rappresenta certamente una risorsa importante. Prima delle elezioni politiche ha aderito a Scelta Civica ed ha offerto un contributo concreto alla nostra lista. Dal momento che ha accettato le regole della nostra formazione politica, in nessun modo potrebbe essere un peso. Tutt’altro”.
Sull’Udc. “L’ho detto prima: noi discutiamo con l’Udc come con tutti gli altri partiti in campo. La nostra ambizione è costruire il massimo di civiltà nei rapporti politici, però fuori dai riti della vecchia politica e alla luce del sole. La gente non ne può più dei giochini politici che sortiscono tutti gli effetti fuor che quello di dare risposte ai tanti, troppi problemi che frenano lo sviluppo e generano disoccupazione”.
Negli altri comuni irpini chiamati al voto. “Come per Avellino, noi preferiamo aggregare liste civiche intorno ad un progetto di concretezza della politica negli enti locali. I Comuni hanno oggi il freno dei vincoli del Patto di stabilità; ma attenzione a ritenere che le amministrazioni periferiche non funzionano soltanto perché in questa fase non possono spendere. C’è la necessità di correggere certe storture e certi abusi della burocrazia, ad esempio. Ma serve soprattutto cambiare mentalità nella gestione della cosa pubblica: solo abbandonando le pratiche clientelari, offrendo servizi pubblici dignitosi e gestendo oculatamente le risorse comunali, i cittadini vengono educati al sentimento del bene comune e partecipano al raggiungimento del bene comune. La vera rivoluzione che bisogna attuare è questa. Ed è chiaro che ciò è possibile se si cambia mentalità, che significa – appunto – stare e fare in politica in modo radicalmente diverso”.
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