Alto Calore – Moricola: “Quale futuro dopo la beffa?”

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Avellino – Giuseppe Moricola, sindaco di San Potito nonchè consigliere provinciale in quota Sd, affida ad una nota al vetriolo le sue considerazioni sulle recenti vicende dell’Alto Calore Servizi ed i compiti della politica: “Questo è il tempo delle recriminazioni – esordisce – Vi si applicano un po’ tutti e anche quelli che da sinistra oramai hanno un rapporto soltanto simbiotico con i comunicati stampa. Tralasciando, per carità di patria quest’ultimi, adesso bisogna guardare avanti. Il centrosinistra ha perso, per molti i errori del PD, per i suoi conflitti interni, per la incapacità di costruire un rapporto leale e motivato con i sindaci irpini e beneventani. Come sinistra e libertà , abbiamo inteso dare un contributo, nonostante fossimo stati ignorati dal PD, di chiarezza nel senso di riproporre all’attenzione la questione vera: il servizio idrico integrato pubblico. Con la nostra iniziativa abbiamo inteso svelare le manfrine che hanno aleggiato su questo delicato terreno, consapevoli che proprio perché la partita dal PD e dalle sue diverse componenti è stata giocata così, era inevitabilmente destinata ad una ingloriosa conclusione. Consumate le vendette all’ACS, ora occorre ripartire da qui e il cammino non sarà facile. Poco tempo ci separa dal dicembre 2010, termine ultimo per definire l’affidamento del servizio in mano interamente pubblica. Ma sono tantissimi i problemi che ci sono per raggiungere un tale obiettivo. La destra in uno sforzo istrionesco ha sempre detto di essere anch’essa a favore dell’acqua pubblica (la proprietà, però, non la gestione!). Ora è chiamata a mettere sul tavolo le sue vere intenzioni. In quel campo assisteremo ancora a qualche teatrino su nomi e organigrammi per l’ACS, ma poi dovrà dirci le sue intenzioni. Questa destra ci ha già abituati alla retorica della discontinuità e alla pratica del fare, esattamente, lo stesso dei propri avversari. Nel PD continueranno gli abbandoni silenti, i divorzi consensuali, le separazioni rancorose: quali che siano altri pezzi si perderanno in quella che sembrava e non era una formidabile macchina di potere. Speriamo che nella transumanza non si perda anche il residuo barlume dell’azione politica e la capacità di ripensarsi e agire in un ruolo che non volevano avere, quello dell’opposizione, e che ora si trovano a subire, dopo inutili traccheggi e manovre all’ombra della tanto bistrattata logica “istituzionale”. Nonostante queste zavorre siano un pesante legato ereditario, dobbiamo provare a fare la nostra parte con coerenza e fermezza, incalzando la destra sul problema vero della gestione pubblica del servizio idrico integrato. Prima ancora, pur non avendone pienamente i titoli, diciamo a voce alta che non servono CdA dell’ACS pletorici, che già cinque sono troppi e anche tre sono parecchi. (perché non pensiamo ad un modello di azienda speciale pubblica con un unico Amministratore delegato? )Poi chiediamo certezza del percorso e vigiliamo su come la nuova dirigenza dell’ACS vuole contribuire con le sue scelte ad uscire dagli equivoci alimentati strumentalmente in questi mesi sul tipo di gestione del SII che hanno in mente. E’ questo il terreno della battaglia politica di un centrosinistra che vuole cambiare pagina, linguaggio e pratiche. Ritroviamoci subito per definire una azione comune sul problema dell’acqua. Noi di Sinistra e Libertà, a queste condizioni, ci saremo; ci saremo sicuramente come Centro sinistra Alternativo, in virtù di una battaglia coerente e chiara che abbiamo già svolto alla Provincia. Speriamo che ci siano anche quelle sparute e inconcludenti pattuglie di una sinistra vagante, intellettualistica e fricchettona che pensa di sanare le sue contraddizioni con qualche comunicato stampa e qualche aperitivo e l’inutile esercizio di dare voti a chi, nel bene e nel male, è in prima linea sulle questioni vere del territorio e della politica”.

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