Alluvione, esperti: “Caduti 60mm in un’ora. Eventi non irripetibili”

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Avellino – Il caso delle alluvioni che hanno colpito il primo settembre l’Alta Valle dell’Irno e la Valle del Sabato rappresentano eventi unici ma non irripetibili. A riferirlo sono il professor Franco Ortolani, ordinario di geologia presso l’Università Federico II, e l’esperto in ingegneria civile idraulica, ing. Alberto Fortelli di Campania live.
“La perturbazione preannunciata è transitata sulla Campania e nella mattinata del giorno 1 settembre ha improvvisato un videoclip idrogeologico che preannuncia gli effetti che potranno causare le prossime perturbazioni autunnali – scrivono i due esperti – Tra le aree maggiormente colpite citiamo l’alto bacino della Solofrana, tra Montoro e Solofra, l’alto bacino del fiume Sabato nel serinese e il Monte Terminio nell’abitato di Volturara Irpina, dove le precipitazioni piovose hanno innescato anche colate detritico-fangose che hanno invaso le aree abitate alla base dei versanti. Danni materiali alle opere pubbliche e private, auto semidistrutte, allagamento di una carreggiata della superstrada Avellino-Salerno e di varie strade urbane, detriti accumulati su varie strade pedemontane.
Le precipitazioni più abbondanti si sono avute nell’alta valle della Solofrana tra Mercato San Severino e Solofra con circa 60 mm in circa un’ora, nella zona tra Avella ed Avellino”.

I due tecnici hanno avviato uno studio sugli impatti ambientali in aree urbane di eventi meteorologici. Nelle registrazioni pluviometriche effettuate il primo settembre sono evidenti “… l’improvvisa verticalizzazione della curva pluviometrica quando iniziano le piogge rilasciate dai cumulonembi che possono originare flash flood con disastrose conseguenze alluvionali. All’inizio della verticalizzazione della curva si può lanciare in tempo reale l’allarme idrogeologico immediato con la conseguente l’applicazione del Piano di Protezione Civile Locale che deve essere attuato entro alcune decine di minuti, in relazione alle caratteristiche geoambientali e morfologiche del bacino idrografico e dell’area urbanizzata”.

Dunque, secondo Ortolani e Fortelli, le caratteristiche delle curve pluviometriche dei nubifragi rilasciati da cumulonembi rendono precocemente individuabili i fenomeni, consentendo l’emanazione di un allarme precoce con l’attivazione dei piani di protezione dei cittadini lungo le aree, già individuate, dove si potrebbe verificare lo scorrimento ed accumulo di acqua.

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