Presso la sede dell’IACP di Avellino, si è svolto ieri l’incontro tra il Commissario Luigi D’Errico e i rappresentanti sindacali dell’Inquilinato SICET-CISL, CGIL-CASA e UNIAT-UIL. Incontro che ha confermato, purtroppo, l’ assenza di finanziamenti da parte della Regione Campania in materia di Edilizia residenziale pubblica. Ancora una volta Palazzo Santa Lucia penalizza l’Irpinia. Non è stata, infatti, riattivata l’erogazione dei finanziamenti per il progetto di manutenzione straordinaria dello Iacp, provvedendo alla rimessa del solo 50% dei 12 milioni di euro inizialmente stanziati. “Una decisione assurda – commentano le sigle sindacali – che di fatto colpisce gli assegnatari ed il settore edile. Una scelta, quella della giunta Caldoro, che conferma la totale insensibilità della classe dirigente regionale verso problemi che riguardano una larga fetta di popolazione, a tutti gli effetti svantaggiata. E’ inammissibile che la Regione Campania scelga di non avere alcuna attenzione per le questioni “sociali”. Una decisione ingiustificata che non accettiamo e non accetteremo mai. Il problema casa è una ferita profonda in Campania e in provincia di Avellino, ma la Giunta Regionale di centro destra ha pensato bene di confermare la riduzione della metà dell’importo del finanziamento stanziato per la manutenzione degli edifici popolari. Una scelta incomprensibile che ha già portato al blocco dei cantieri attualmente in corso e all’annullamento delle gare d’appalto per progetti già approvati e finanziati, oltre all’immancabile contenzioso con le Imprese appaltatrici per il pagamento di SAL e saldi lavori . A questo si aggiunge il blocco delle attività di manutenzione ordinaria in corso in tutti i comprensori IACP della provincia. E naturalmente a pagare ancora una volta saranno i cittadini e i lavoratori. Il blocco dei progetti di manutenzione, infatti, porterà disagi proprio a chi vive all’interno di strutture popolari, in molti casi già in pessime condizioni con l’impossibilità di intervenire sugli impianti interni e sulle strutture condominiali”.
A questo va aggiunto che il completamento dell’intero intervento programmato in precedenza dal CdA avrebbe determinato un’importante occasione di impiego in un settore, quello edile, che è al collasso. L’incontro di ieri, richiesto dai Sindacati, non ha fornito alcuna giustificazione o spiegazione in merito alla decisione scellerata di Caldoro e compagni. “Il Governatore – aggiunge il sindacato – dovrebbe dirci come si fa a dire a chi vive in alloggi con problemi tecnici, a volte anche strutturali, che non ci sono i fondi necessari a garantire un benché minimo intervento di manutenzione o risanamento. Il Governatore Caldoro dovrebbe fare una passeggiata nei quartieri popolari della provincia e constatare di persona quali sono le condizioni in cui tante famiglie sono costrette a vivere da anni. E poi, magari, provare a spiegare alle imprese edili, oramai al collasso, che quei lavori cominciati non potranno essere pagati e che agli operai non sarà garantito alcun futuro occupazionale. Proprio per garantire gli interventi di maggiore emergenza le OO.SS. hanno richiesto l’utilizzazione di parte dei fondi che provengono dalla vendita degli alloggi, da appostare nel bilancio corrente a favore della manutenzione ordinaria degli alloggi popolari nei cinque comprensori della provincia. In un momento di grave crisi per l’occupazione e per i redditi delle famiglie residenti in alloggio popolare è stata chiesta l’approvazione di un provvedimento da parte del Commissario IACP di maggiore flessibilità temporale per sanare le morosità accumulate nel pagamento dei canoni di locazione. Frattanto la Giunta Regionale propone un disegno di legge di trasformazione degli Enti IACP, prevedendo l’accorpamento in un’unica struttura “AGENZIA regionale” che dovrebbe gestire l’intero patrimonio dei cinque Enti della Regione. “Esprimiamo un assoluto disaccordo – concludono le forze sociali -e rispediamo al mittente la proposta per il semplice motivo che un patrimonio abitativo così ampio non potrà mai essere gestito, a livello amministrativo e di manutenzione, da una mega struttura regionale. Riteniamo che le strutture di riferimento dovranno essere provinciali, sfuggendo anche al tentativo di realizzare accorpamenti tra province, prevedendo progetti di razionalizzazione della spesa ed una fattiva riorganizzazione. E proprio in questa fase di grandi difficoltà economiche sarebbe da pazzi e da incoscienti convincersi dell’utilità della nomina dei “sub commissari” facendo prevalere la logica delle spartizioni politiche alle reali necessità economiche ed organizzative degli Enti”. Su tutte queste questioni aperte unitariamente, nei prossimi giorni, sarà richiesta una convocazione alla Prefettura di Avellino, in attesa dell’iniziativa di mobilitazione generale del comparto che sarà proclamata a livello regionale.
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