Un trentenne di origini avellinesi, già detenuto domiciliare, ha arbitrariamente esteso l’ulteriore beneficio che gli era stato concesso dalla Corte di Appello di Napoli per partecipare ad un festeggiamento religioso.
Infatti, all’esito di un controllo si appurava che il detenuto domiciliare non era in casa nell’orario prestabilito.
La puntuale refertazione all’Autorità Giudiziaria di quanto rilevato, compiuta dai militari operanti, ha fatto scattare la revoca del beneficio della misura cautelare degli arresti domiciliari, risultando palese sia la volontà trasgressiva sia la noncuranza per le disposizioni impartite.
Successivamente alle formalità di rito svolte in Caserma, per il trentenne si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Bellizzi Irpino.