Isochimica, ecco la storica sentenza: quattro condanne e risarcimenti da 50mila euro

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Quattro condanne a dieci anni e ventitre assoluzioni. E’ questo il verdetto di primo grado pronunciato dopo diverse ore di Camera di Consiglio dai giudici del Tribunale di Avellino sull’ex Isochimica, la fabbrica di Borgo Ferrovia nella quale a ridosso degli anni ’80 venivano bonificate dall’amianto le carrozza ferroviarie su commesse di Ferrovie dello Stato.

Il collegio giudicante (presidente Sonia Matarazzo, giudici a latere Pier Paolo Calabrese e Gennaro Lezzi) ha condannato a dieci anni il responsabile della sicurezza di Isochimica Vincenzo Izzo, il suo vice Pasquale De Luca e Aldo Serio e Giovanni Notarangelo, entrambi funzionari di Ferrovie dello Stato. Disposta anche una provvisionale di 50mila euro per ognuna delle famiglie degli ex operai deceduti per patologie correlate alla prolungata esposizione all’amianto.

La pena corrisponde alla richiesta avanzata dalla pubblica accusa rappresentata dal sostituto procuratore Roberto Patscot per i reati di disastro doloso, omicidio colposo, lesioni personali e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Assolti gli altri imputati. Tra questi gli ex sindaci di Avellino Paolo Foti e Giuseppe Galasso, l’ex Giunta comunale di quest’ultimo, alcuni dirigenti comunali, i titolari delle imprese che si sono succedute nei lavori di bonifica del sito e il curatore fallimentare di Isochimica Leonida Gabrieli.

Il processo, durato quasi sei anni, si è svolto nell’aula bunker del carcere di Poggioreale di Napoli a causa della mancanza di spazi adeguati a disposizione del tribunale di Avellino.