Aeclanun: la bagarre sull’erba alta si ripete amplificata dal Giro d’Italia

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Ogni primavera la storia si ripete, la polemica sull’erba alta nel sito archeologico di Aeclanum torna, quest’anno amplificata dal passaggio del “Giro d’Italia”. La ripresa aerea proposta dalla regia Rai ha dato l’occasione a qualche cittadino e qualche ex amministratore di sottolineare sui social il mancato sfalcio dell’erba. Per la verità ai più la circostanza è passata inosservata, l’immagine aerea apparsa è stata semplicemente di un sito “verdeggiante”, tra l’altro con una buona didascalia sulla storia, dunque tutta questa “brutta figura” forse non c’è stata, ma effettivamente il problema esiste e da diversi anni, poiché ogni volta c’è un rimpallo di responsabilità ed alla fine è il Comune di Mirabella ad intervenire nonostante non ne sia responsabile e qualche volta anche cittadini “volontari” con i propri mezzi.

«L’elicottero del Giro d’Italia non era previsto – afferma Agnese Vietri, ex assessora al Comune di Mirabella Eclano – Questo è uno schiaffo alla famosa promozione del territorio in un momento di attenzione nazionale e internazionale, quale quello del Giro d’Italia. Promozione fa rima con conservazione. Sempre. Se ci limitiamo all’occasione (magari a una convegnistica provinciale, seppur molto interessante) non è mai valorizzazione. I Beni Culturali sono il volto di una comunità».

A rispondere l’attuale Assessora ai Beni culturali del comune della Valle del Calore, Raffaella Rita D’Ambrosio, secondo la quale si tratta della solita strumentalizzazione politica: «Mai una ripresa aerea ha suscitato più polemiche come quella di ieri realizzata sull’area archeologica del nostro Comune, quasi ha oscurato il passaggio della carovana rosa. Ai tanti che “con orrore” hanno visualizzato quelle immagini voglio dare una notizia: l’erba ad Aeclanum cresce tutti gli anni e tutti gli anni si ripete la stessa bagarre su chi debba provvedere allo sfalcio.

Agli stessi do pure un’altra notizia: il sito di Aeclanum non è del Comune di Mirabella Eclano ma è in parte del patrimonio della Provincia di Avellino e in parte, da qualche mese, della Direzione Generale musei di Napoli. Nonostante questo, come tutti gli anni, il Comune di Mirabella Eclano ha iniziato a sollecitare già da marzo la pulizia e lo sfalcio del sito non solo di Aeclanum ma anche di Madonna delle Grazie agli Enti competenti compulsando in maniera più incisiva la Provincia, visto il passaggio di competenze in atto tra Avellino e Napoli, ottenendo dalla stessa una squadra che primariamente si è dedicata al sito eneolitico, riuscendo a pulire solo l’ingresso del parco archeologico a causa delle piogge ricorrenti di quest’ultimo periodo.

Mi chiedo e chiedo a molte di queste persone che non hanno perso tempo e si sono scatenate in commenti di tutti i tipi, dov’erano quando negli anni passati si è provveduto grazie al valido contributo di un’unica associazione operante sul nostro territorio (e non perché non ce ne fossero delle altre) a sfalciare l’erba con mezzi di proprietà di alcuni liberi cittadini di Mirabella?

Io me li ricordo tutti questi cittadini che volontariamente e per passione hanno prestato braccia e tempo avendo anch’io preso sempre parte a queste iniziative e tra i commentatori inorriditi non ne ho trovato uno! Mi chiedo e chiedo a queste stesse persone, se Aeclanum è il motivo o piuttosto il pretesto per gettare il solito fango a fini politici ed è questa la vera tristezza. Credo che il risultato potesse e dovesse essere quello di aver potuto raccontare il nostro territorio sulle reti nazionali ma a quanto pare siamo ancora lontani anni luce dal comprendere che in terre come le nostre in cui per lo più si procede a spot , dovremmo fare squadra e prendere il buono che c’è fintanto che c’è».

Tra l’altro la problematica è stata ampiamente trattata dagli organi di stampa negli anni passati, denunciando lo stato di abbandono da parte della Soprintendenza non solo di Aeclanum e Madonna delle Grazie ma anche di siti come Fioccaglie, Aequum Tuticum, Compsa.

Si rende quindi necessaria una soluzione strutturale come sottolinea l’architetto Antonella Nappo, già membro della Commissione “Paesaggio” del Comune di Mirabella:

«In primis, grazie per l’impegno che ha elevato Aeclanum dall’oblio. A tutti, ma davvero tutti quelli che si sono spesi in ogni modo. Tuttavia, se ciclicamente ne stiamo a parlare, deve essere evidente che non si può affrontare quelli che, insieme alla annuale crescita dell’erba, sono i periodici problemi di manutenzione e di fruizione. Meno che mai si può pensare di demandare ai volontari, associati o meno, la ricerca delle soluzioni. Nonostante la buona volontà e l’abnegazione. Non lo si può fare per questioni che riguardano la sicurezza dei volontari e degli stessi reperti. È quindi evidente che la strada debba essere quella di un percorso strutturato, lontano da vie legate all’emergenza e alla estemporaneità. Meno male evidenziare i problemi. È l’unico modo per risolverli».

Intanto sabato, alle ore 17, in occasione della Notte Europea dei Musei, proprio presso gli scavi archeologici di Aeclanum si terrà l’iniziativa: “Racconti da Quintodecimo”, promossa dalla Direzione regionale Musei Campania e dal Parco Archeologico di Aeclanum, sotto l’egida del Ministero della Cultura e con il patrocinio del Comune di Mirabella. L’archeologa Sandra Lo Pilato narrerà delle storie e degli uomini che popolarono le terre di Quintodecimo, l’abitato che nell’Alto medioevo si sviluppò dalle ceneri dell’antica Aeclanum.

E questa è promozione del patrimonio archeologico: un sito aperto in occasione di un’iniziativa di carattere europeo, a differenza di tanti musei irpini che purtroppo restano chiusi.