Avellino – “I sottoscritti legali rappresentanti degli enti soci dell’Alto Calore Servizi, in prossimità dell’assemblea del 29 giugno che reca all’ordine del giorno l’approvazione del Bilancio e la modifica statutaria per il controllo analogo, avvertono la necessità di manifestare gli obiettivi da conseguire in questa fase per la gestione delle acque, assolutamente prioritari rispetto alle persone che compongono gli organismo di gestione.
Posto che entro il 31 dicembre 2010 bisognerà aver chiuso le procedure per l’affidamento al gestore di distribuzione dell’acqua; 2 – postulato che il servizio di gestione dell’acqua resti in mano pubblica, e con professionalità consolidata, è necessario che l’Acs sia società attiva, con i conti in ordine e nella disponibilità politica e gestionale dei propri soci; 3 – perché questo accada è opportuno e necessario approvare prioritariamente il bilancio e la successiva modifica statutaria; 4 – perché si consegua l’obiettivo della gestione razionale pubblica dell’acqua è opportuno e necessario che si vada alla fusione, immediatamente successiva, tra le società Acs e Acp; 5 – perché si consegua l’obiettivo della gestione pubblica dell’acqua è opportuno, come peraltro ribadito e approvato in consiglio provinciale, chiedere che Ato avvii le procedure per l’affidamento del servizio di gestione dell’acqua all’Acs così rinnovata; 6 – in questo orizzonte e nell’ottica della gestione tra i Comuni che esalti l’obiettivo della gestione pubblica dell’acqua, ritenendolo prioritario rispetto alle persone che gestiscono, ritengono auspicabile che siano messe a disposizione le cariche societarie per favorire l’insediamento istituzionale più idoneo a gestire questa fase complessa e delicata”: il documento, approvato al Tavolo Istituzionale organizzato dal sindaco di Grottaminarda Giovanni Ianniciello, al di là di ogni colore politico, lascia presagire un solo esito, in un modo o nell’altro all’Acs verrà posta la parola fine. Nessun collegamento tra l’approvazione del Bilancio proposto dal presidente Franco Maselli e il mantenimento dell’attuale assetto politico. I sindaci, dunque, hanno deciso di astenersi dalla difesa dell’attuale assetto gestionale per uno scopo più ‘alto’: fare in modo che la gestione dell’acqua resti in campo pubblico.
Il dato di fatto inconfutabile resta quello che per l’Alto Calore Servizi non c’è pace e la Spa resta in balia del vento alternante della politica. Basti pensare che la società ha cambiato in pochi anni tre consigli di amministrazione: al dimissionario Michele Iannicelli è succeduto Donato Madaro e poi Francesco Maselli, attuale presidente che deve affrontare, così come i suoi predecessori, il duro scoglio dell’approvazione del bilancio.
Una vera e propria impresa, visto che mancano i numeri in seno all’Assemblea dei soci. Senza voler approfondire il fatto che, analizzando il documento, almeno prima facie sembra che la poltrona del presidente sia sempre più traballante anche in virtù dl fatto che i sindaci, molti dei quali in quota Pd, hanno praticamente rinunciato a difendere le posizioni dirigenziali all’interno della società.
Il 29 giugno ci sarà dunque la seconda convocazione dell’assemblea e in quella data, se non verrà approvato il più importante strumento di programmazione, si rischiano conseguenze pesanti. Il presidente si troverebbe davanti alla scelta di pagare i lavoratori dipendenti oppure di dare priorità alle fatture dei fornitori e di altri creditori, giusto per fare qualche esempio contingente.
Senza voler poi tralasciare la difficile situazione in cui andrebbero a trovarsi circa 400 lavoratori.
Redazione Irpinia
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