Acs – Va deserta la prima convocazione: l’allarme dei sindacati

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Avellino – E’ andata deserta – come previsto – l’assemblea all’Alto Calore Servizi, fissata stamane in prima convocazione, a causa dell’alto quorum richiesto per l’eventuale approvazione del documento bilancio. L’appuntamento decisivo, dunque, è rinviato a mercoledì pomeriggio quando a decidere le sorti dell’Ente di corso Europa sarà la maggioranza relativa degli amministratori locali presenti in assemblea.
Intanto, sempre nella mattinata si è tenuto presso il centro sociale ‘Della Porta’ ad Avellino il confronto organizzato dalle segreterie provinciali di Avellino e Benevento di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per discutere delle problematiche legate alla gestione dell’acqua ed all’affidamento del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.).
Le parti sociali hanno ribadito unitariamente l’esigenza di continuare sulla strada del coinvolgimento istituzionale e politico per perseguire l’obiettivo dell’affidamento del S.I.I. ad una società pubblica che nel consolidare la qualità tecnica e professionale dell’organizzazione e degli addetti possa assicurare salvaguardia dei livelli occupazionali dell’intero ciclo, trasparenza nelle operazioni societarie, servizi di qualità e tariffe accettabili per i cittadini utenti.
Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, il sindaco di Avellino Galasso e l’assessore provinciale Solimine. Assente la deputazione regionale e nazionale della provincia, elemento quest’ultimo stigmatizzato nel documento stilato alla fine del dibattito.

“Stamane – ha spiegato Vincenzo Petruzziello, segretario provinciale della Cgil – volevamo tentare un confronto con la politica locale. Volevamo vedere se è possibile condividere una idea comune che porti al 28 luglio una soluzione alla vicenda Acs, in modo da traghettare l’Ente a candidarsi entro fine anno quale soggetto gestore della risorsa acqua. In questo senso, siamo fortemente preoccupati: non vorremmo che dietro la querelle all’Acs ci fosse qualcuno che sta lavorando affinché l’acqua diventi un affare privato. Lavoreremo comunque perché mercoledì si esca fuori dall’empasse ma alla politica chiediamo garanzie per la gestione pubblica e per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali”.

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