Ciro Taccone, coordinatore provinciale della Uilcam, controreplica a Franco D’Ercole sulla delicata vicenda Acs. “Mi dispiace – premette – registrare la confusione creatasi attraverso la lettura dei mass media per esternazioni e commenti ascritti alla UILCEM e non pienamente rispondenti alle considerazioni e valutazioni che, invece, da sempre con oggettività e responsabilità, sono state dichiarate dal sottoscritto in qualità di responsabile sindacale di categoria UILCEM. Ancor di più mi dispiace che prontamente Lei risponda alzandone il tiro e creando maggior confusione. Per quanto mi riguarda, nella qualità di segretario UILCEM, tengo a precisare che sono estremamente preoccupato delle sorti future dell’ACS e della difficoltà che in questo momento si appalesano in seno alla stessa Società. I dati che si rilevano, nel rendiconto di bilancio dell’anno 2011, fanno emergere una pesante situazione economica, caratterizzata da forte esposizione debitoria e, soprattutto, di una marcata incapacità di recupero. E soprattutto, come UILCEM siamo fortemente preoccupati del perdurare di un tale stillicidio e di un susseguirsi di eventi negativi, anche perché, nel contempo, le condizioni dei lavoratori e della Società sono fortemente peggiorate con l’aggravante, ulteriore, di un’aggressione, sempre più fattivamente concreta, dei creditori. Le derivanti prevedibili conseguenze, sulle sorti dei lavoratori e sull’ingovernabilità della Società, devono far avviare, tempestivamente, forti azioni per scongiurare imminenti, insopportabili, declini. Mi preme sottolineare la mia disponibilità e correttezza, sempre dimostrata nei confronti dei vertici Aziendali, mai ostruzionistica e sempre avulsa da connotati politici. Ho sempre sollevato critiche nel merito delle questioni, per fatti concreti e difficoltà reali; vedi: la tumultuosa riorganizzazione a matrice dell’Ente che sconta ancora ritardi e astrusità; le crescenti difficoltà nei rapporti con la RSU; l’incapacità di trovare intesa e sintesi sui primari obiettivi; il reiterato disattendere delle richieste e delle problematiche dei lavoratori. Su tutto, caro Presidente, Le chiarisco il mio unico punto di vista: non si è raggiunto il primario obiettivo di efficientamento della Società nonostante lo stallo e le difficoltà subite dai lavoratori, emerge, invece, chiara, l’incapacità di risollevarsi dalle difficili condizioni in cui giace l’Alto Calore Servizi, sia nella gestione del servizio e sia sul piano economico-finanziario. In questo momento, non mi appassiona ricostruire la storia e i dettagli che hanno provocato tale esposizione; non mi faccio trasportare nella polemica o nella “politica” ; mi interessa, invece, far emergere la necessità di una sana ed efficiente gestione dell’Ente fatta senza personalismi, in trasparenza e con particolare attenzione ai conti economici. Tutto ciò che era auspicabile ed indispensabile, finora, non c’è stato. Volendo essere chiari fino in fondo, la mia preoccupazione e quella dei lavoratori, ha raggiunto livelli massimi di guardia, in quanto, non si intravede una inversione netta nella gestione e non si individua una reazione capace di risollevare e rinnovare le sorti della Società per poter mirare a posizione di leader e diventare capofila nell’affidamento del servizio. Le rammento che nonostante i numerosi incontri avuti con i vertici aziendali, nel corso dei quali abbiamo più volte chiesto di come l’Amministrazione intende affrontare la situazione debitoria e quali concrete prospettive per la Società: non abbiamo mai ricevuto concretamente alcuna risposta. Sulle altre polemiche, su approssimate dichiarazioni maldestramente riportate credo sia meglio lasciar perdere; non rincorriamo l’astratto ma ritroviamo la concretezza di risollevare la Società e le sorti dei lavoratori”.
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