Sembra assurdo ma purtroppo è così. Una delle perle turistiche della Città di Atripalda, la domus romana appartenuta a Marco Vipsanio Primigenio, Liberto di Vipsanio Agrippa, genero dell’imperatore Augusto è inaccessibile a tutti.
Il sito – si legge ancora – che negli ultimi anni, si è arricchito di bellezze inestimabili, è stato visitato da tantissime persone provenienti anche da fuori regione, in occasione delle Giornate del F.A.I., di quelle del Patrimonio e della Cultura, è stato anche la location delle ultime rappresentazioni della Via Crucis richiamando migliaia di persone, non può essere chiuso per “banali motivi burocratici”. Non possiamo e ci rifiutiamo di dire alle tante scolaresche e ai visitatori che non possono più visitare Abellinum, ma anche di pensare che tutti gli sforzi della nostra Associazione, sia economici che organizzativi, compiuti in questi anni per la valorizzazione del sito archeologico come la partecipazione ad eventi nazionali o internazionali quali la Borsa Archeologica di Paestum o il B.I.T. di Milano, la promozione con materiale turistico distribuito durante l’accoglienza dei visitatori o le degustazioni dei nostri vini organizzate tra i reperti storici, possano essere stati inutili.
Tutti i progetti futuri programmati con la consegna del Parco Archeologico, (momenti di teatro e musica) potranno mai essere realizzati? Potremmo ripresentare manifestazioni nel sito? Potranno gli studenti conoscere la storia ed ammirare di nuovo i modi di vivere dei romani senza doversi recare a Pompei o Ercolano?
Noi ci impegneremo affinché ciò possa avvenire subito perché è impensabile che l’accesso alla vecchia Città di Abellinum sia impedito al pubblico!”.