Antenna-Corso Umberto I in rivolta, il Sindaco:”Basta con le accuse”

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Avellino – “Il Centro Storico tra sdegno e sconcerto”: con questa frase i residenti di Corso Umberto I ritornano all’attacco dopo il blitz della Tim, ‘scortata’ dalle Forze di Polizia, per l’installazione all’alba di lunedì dell’antenna per la telefonia mobile sull’edificio al civico 168. I cittadini dunque, non demordono e coinvolgono tutti i mezzi di informazione con un comunicato stampa. “Il Centro Storico è listato a lutto! I drappi neri e gli striscioni con scritte funebri sono il modo più efficace per rendere immediatamente leggibile lo stato d’animo di una comunità che sta vivendo l’evoluzione del problema antenna con un misto di delusione, sconcerto e sdegno”. Delusione, perché l’Amministrazione comunale, che recentemente ha licenziato il Puc per ridisegnare in chiave di maggiore vivibilità la città, “…non ha trovato spazi per regolamentare in via definitiva l’installazione delle antenne di telefonia mobile”. Sconcerto per la “…tempistica scelta dalla Tim che, a pochi giorni dalla sentenza del Consiglio di Stato, in merito all’installazione di Corso Umberto I, ha scelto la strada dell’arroganza operando un blitz in piena regola (è avvenuto all’alba) perdendo, così, l’occasione per instaurare un rapporto civile con i cittadini”. Sdegno per “…l’imponente spiegamento di Forze dell’Ordine schierate – scrivono i residenti di Corso Umberto I – in assetto antisommossa a difesa del cantiere del gestore per la telefonia mobile forse per fronteggiare eventuali atti di guerriglia urbana che comunque non è avvenuta (donne, bambini e uomini hanno manifestato come hanno fatto sin dal giorno dell’apertura del cantiere)”. Dopo l’attacco all’Amministrazione comunale, il Sindaco Giuseppe Galasso ha voluto porre fine alle illazioni ed ha spiegato quanto è stato fatto da Palazzo di Città contro l’installazione nel corso di una conferenza stampa convocata d’urgenza. “Ora basta. L’Amministrazione non ha alcuna colpa. Ha fatto di tutto per contrastare il proseguimento dei lavori. – Ha dichiarato il primo cittadino – Abbiamo fatto ricorso al Tar ma le nostre controdeduzioni sono state bocciate… abbiamo dunque chiamato in causa il Consiglio di Stato e nel frattempo (correva il 3 ottobre 2005) il Comune aveva bloccato i lavori per la realizzazione della stazione radio base in Corso Umberto I per la mancanza di legittimità”. Galasso ha evidenziato anche che “…il dirigente del settore Ambiente, Giovanni Iannaccone, aveva verificato la presenza di alcuni vizi nella ‘Denuncia di inizio attività’ presentata dalla società di telefonia mobile, bloccando immediatamente l’avanzamento dei lavori”. Intanto non è da sottovalutare che il proprietario dello stabile, che risiede a Napoli, ha dato l’autorizzazione alla società per la telefonia mobile di installare sul tetto del suo palazzo l’antenna. Ha esercitato un suo diritto e la legge, in questi casi, prevede che i residenti o i proprietari di altri immobili non possono opporsi. Ed ecco l’installazione… Ricordiamo, che la sospensione del Comune era scattata anche per violazione dell’impianto al ‘Regolamento comunale per l’installazione dei dispositivi di telecomunicazione fissa’, in quanto ubicato a meno di 50 metri dall’ambulatorio della “Lega italiana per la lotta ai tumori” e che l’impianto “outdoor” è risultato non conforme al Regolamento Edilizio Comunale. Insomma “…quello che il Comune poteva fare lo ha fatto ma… il risultato purtroppo non è stato quello che aveva auspicato”. (e.b.)

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