Adc – Manovra, Filomena: Forte azione della rappresentanza politica

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Avellino – Manovra economica, due le formule, secondo il presidente provinciale dell’Adc Vincenzo Filomena, per superare la crisi: tanta buona politica e una classe dirigente forte e compatta.
“E’ veramente difficile immaginare che il Mezzogiorno possa recuperare il divario con il resto del Paese in una condizione di crisi in cui non si effettuano investimenti per interventi strutturali ma, addirittura, non si tutelano gli investimenti già fatti e che tanti pregevoli risultati hanno conseguito in termini di produzione scientifica ed occupazione altamente qualificata. La politica ha il dovere di valutare attentamente le logiche e gli obiettivi che muovono decisioni in grado di minare le poche eccellenze operanti in Campania nel campo della cultura, ricerca, sviluppo ed innovazione. La buona politica deve intervenire per non accrescere ulteriormente il rischio che l’Italia possa non rimanere agganciata all’Europa e il Mezzogiorno al resto del Paese. Ci chiediamo come sia possibile che una breve ma “minacciosa” frase di un leader politico “territoriale” possa rivelarsi sufficiente per portare al ripensamento e rimodulazione della manovra correttiva in merito a specifici punti ritenuti lesivi per lo sviluppo del territorio rappresentato, mentre altre forze politiche, di maggioranza ed opposizione, così radicate su tutto il territorio nazionale e con milioni e milioni di voti rastrellati nelle aree “depresse” del Mezzogiorno si mostrano, al momento, non altrettanto determinate per difendere ciò che è oggettivamente e responsabilmente merita di essere difeso ed ulteriormente incentivato. Non rientra nell’ordine di nessuna logica mettere in discussione realtà produttive all’avanguardia nei settori della ricerca e della cultura e la cui valenza ed unicità è riconosciuta nel circuito scientifico internazionale, nonostante la loro “difficile” collocazione geografica. Confidiamo nella determinazione, responsabilità ed impegno della classe politica campana che in parlamento può contare 63 deputati e 30 senatori, affinchè si faccia unitariamente carico di ogni iniziativa utile ed efficace per salvaguardare gli interessi del Paese e tutelare le realtà produttive di eccellenza che operano nella nostra regione. L’unificazione economica e sociale dell’Italia è il problema politico da risolvere, il divario nord-sud era e rimane questione irrisolta, grande è il timore che in un momento di così grave crisi predette distanze possano ulteriormente crescere facendo venir meno ogni speranza per il riscatto e sviluppo del Mezzogiorno”.

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