Avellino – Vicino a diploma ed espulsione: la storia del cinese Feng

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Avellino – Quella che potrebbe essere una bella storia di rieducazione ed integrazione dopo una pena detentiva rischia di trasformarsi in un nulla di fatto a causa dell’asincronia tra i tempi della legge e quelli della scuola. Si tratta della vicenda che vede protagonista un 24enne cinese, Feng Wuya, detenuto presso il carcere di Avellino per una pena passata in giudicato a sette anni di reclusione per concorso in omicidio. Giusto pagare le proprie colpe, è un concetto che non può essere messo in discussione, ma è altrettanto significativo come, negli ultimi due anni, il giovane si sia dedicato con interesse ed impegno al percorso di integrazione, voluto e messo in piedi dalla direttrice del carcere Cristina Mallardo e dal preside dell’Istituto per geometri “D’Agostino” del capoluogo, Paolino Marotta, allo scopo di far conseguire ai reclusi che aderiscono il diploma nella disciplina. E così ogni mattina Feng va a scuola per frequentare le lezioni e poi nel pomeriggio ritorna in carcere. Questo per lui è l’anno del diploma, gli esami si terranno a giugno e rappresenteranno di fatto l’occasione per il 24enne di conseguire un titolo di studio con il quale poter provare a reintegrarsi normalmente nella società dopo gli errori del passato, ad Avellino come altrove. Tuttavia c’è un ostacolo che potrebbe vanificare tutto, a maggio finirà la sua pena, ma simultaneamente alla libertà per lui scatterà anche il decreto di espulsione, e così il giovane si troverà costretto a lasciare l’Italia a poche settimane dal traguardo scolastico. La direttrice Mallardo ed il preside Marotta stanno lavorando per provare a risolvere il caso. Per il conseguimento del diploma hanno già chiamato in causa lo stesso Ministero dell’Interno, che dovrà a questo punto decidere sulla storia di Feng, il cinese – una curiosità – che potrebbe essere il primo diplomato del carcere di Avellino.

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