Omicidio nella Rems, resta in carcere Pasqua: il Riesame rigetta il ricorso

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SAN NICOLA BARONIA- Resta in carcere Salvatore Pasqua, classe 1996, raggiunto da un decreto di fermo disposto dal pm del Tribunale di Benevento, Flavia Felaco per omicidio pluriaggravato, quello commesso e ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della struttura di San Nicola Baronia, che aveva causato la morte di un altro ospite della struttura, Pasquale Cannavacciuolo, 59 anni, colpito dapprima con due schiaffi al volto e successivamente, una volta caduto a terra, con ben 12 calci alla testa che ne hanno determinato la morte. I giudici della Dodicesima Sezione del Tribunale del Riessme di Napoli hanno infatti rigettato la richiesta di annullamento della misura cautelare in carcere e di ripristino della misura di sicurezza nella Rems per Pasqua, presentata dal suo difensore, il penalista Rolando Iorio. Pasqua Salvatore si trovava nella struttura di San Nicola Baronia dal 22 Luglio 2025 in forza della sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Napoli che in data 15 Aprile 2025 aveva completamente ribaltato la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Assise di Napoli che gli aveva invece comminato 24 anni di carcere per l’omicidiopluriaggravato di un altro detenuto, tale Chiarolanza Eduardo, massacrato di botte nel carcere di Poggioreale.L’avvocato Rolando Iorio, storico difensore di Salvatore Pasqua, era riuscito infatti a dimostrare con una serie di perizie e consulenze l’assoluta incapacità d’intendere e di volere del proprio assistito, che quindi era passato da una condanna a 24 anni inflitta in primo grado per omicidio pluriaggravato ad una sentenza di assoluzione per vizio totale di mente.La Corte d’Assise d’Appello di Napoli, nell’assolvere il Pasqua, ne aveva comunque ordinato il ricovero in residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza, in considerazione dell’elevata pericolosità sociale. Il provvedimento della Procura di Benevento era stato preceduto da un nuovo riesame dello stato di salute psico-fisica del Pasqua, affidato dagli Inquirenti al Dott. Alfonso Tramontano, psichiatra, il quale dopo aver visitato il ventinovenne nella Rems di San Nicola Baronia, ha concluso per la sua piena capacità di intendere e di volere nonchè per la sua capacità di stare in giudizio.Da tale consulenza si sono quindi aperte le porte del carcere per il pluriomicida.