Un segno di memoria e di riconoscenza verso chi ha sacrificato la propria vita per la sicurezza dello Stato. In occasione dei festeggiamenti di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato, la Questura di Avellino ha dedicato la sala riunioni al Primo Dirigente Antonio Ammaturo, assassinato a Napoli il 15 luglio 1982 insieme all’agente di scorta Pasquale Paola in un agguato.
“Un ricordo doveroso di chi ci ha consentito di vivere in una nazione democratica – ha affermato il Questore di Avellino, Pasquale Picone –. La memoria deve essere un momento per affrontare il futuro, affinché il servizio e l’impegno di oggi possano essere esempio e ispirazione per le nuove generazioni”.
Durante la cerimonia è stata scoperta anche l’opera pittorica La verità ad ogni costo, realizzata dall’agente Luca Calandini e dedicata ad Ammaturo e Paola. Presenti il Prefetto di Avellino Rossana Riflesso, autorità civili, militari e religiose, oltre ai familiari dei due caduti.
La giornata è iniziata con la consegna delle medaglie di commiato agli appartenenti alla Polizia di Stato in quiescenza. Tra i premiati il Vice Questore Renato Alfano e la Vice Questore Maria Felicia Salerno, destinatari anche di una lettera personale del Capo della Polizia. Insigniti anche Dr.ssa Filomena Maria Fuccio – Commissario Capo, Eugenio Ricciardi – Sostituto Commissario, Pasquale Russo – Sovrintendente Capo Coordinatore, Angela Maria Cetta – Sovrintendente, Augusto Masuccio – Sovrintendente, Domenico Tomasetta – Sovrintendente, Innocenzo Treviglio – Sovrintendente, Giuseppe Romano – Assistente Capo Coordinatore e Vincenzo Spagnuolo – Assistente Capo Coordinatore.
A seguire la celebrazione religiosa, officiata dal vescovo Arturo Aiello, che ha preceduto l’intitolazione ufficiale.
La motivazione riportata sulla targa descrive Ammaturo come “funzionario di Polizia dall’eccellente talento umano e professionale” e “fulgido esempio di attaccamento al dovere, estremo coraggio e grandi capacità professionali, posti al servizio della collettività e spinti sino all’estremo sacrificio”.