Cittadini in Movimento, Passaro: “Il difficile cammino di Avellino tra commissariamento e nuove elezioni”

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Avellino si avvicina a un nuovo passaggio politico delicato: tra pochi mesi la città sarà chiamata a eleggere il suo sindaco e il nuovo consiglio comunale. Un appuntamento che arriva in una fase complicata, segnata dal commissariamento, dalle difficoltà economiche dell’ente e da un diffuso senso di sfiducia dei cittadini verso la politica locale.

Il Commissario Prefettizio, insediato dopo la caduta dell’ultima amministrazione, sta svolgendo un lavoro che molti riconoscono come prezioso: far emergere le criticità, riparare alle mancanze, riportare ordine nei conti e nei procedimenti amministrativi. Ogni giorno la città scopre, attraverso i suoi atti, il peso delle scelte poco lungimiranti compiute negli anni scorsi. Eppure, mentre si fanno i conti con una realtà difficile, chi ha avuto responsabilità di governo continua a proporsi in pubblico, tra fotografie e interviste celebrative, come se il tempo non avesse lasciato segni.

Lo sguardo però va rivolto al futuro, a chi guiderà Avellino nei prossimi anni. Il panorama politico, a oggi, suscita più delusione che entusiasmo. Nessuno sembra difendere davvero la città o affrontare i disagi quotidiani che toccano i cittadini: nei quartieri popolari mancano acqua e riscaldamenti, l’umidità avanza nelle case, il verde pubblico è trascurato, il degrado è diffuso. Molti professionisti, chiusi nei propri studi, attendono incarichi dagli enti; tanti cittadini, rassegnati, confidano in un favore personale dal politico di turno; altri, impiegati pubblici con una vita stabile, preferiscono non esporsi.

In questo clima, la voce di chi denuncia i problemi appare isolata. Una piccola associazione continua a mostrare alla città la realtà quotidiana: le buche stradali, i cantieri fermi, le auto in doppia fila, l’inciviltà diffusa. Un impegno civile spesso accolto con ironia o fastidio, quasi che evidenziare i problemi fosse un atto di disturbo e non un contributo alla comunità.

E allora, chi saranno i prossimi candidati sindaci? Dai partiti è lecito aspettarsi il ritorno di figure già viste: professionisti che poco hanno mostrato interesse per la città, politici con esperienze alle spalle ma senza un reale radicamento nei problemi locali, o personalità calate dall’alto, magari giornalisti o personaggi noti, che non conoscono fino in fondo Avellino e le sue difficoltà. Programmi improvvisati, scritti in fretta e senza una vera visione, rischiano di diventare ancora una volta il copione della campagna elettorale.

Il vero punto interrogativo resta dunque questo: qual è il valore aggiunto per guidare Avellino? Saper fare carriera professionale? Aver accumulato incarichi politici? Aver lavorato lontano dalla città? Nulla di tutto ciò può bastare per amministrare un Comune in predissesto, con quartieri abbandonati e cittadini che chiedono risposte concrete.

Il paradosso è evidente: chi ha denunciato per anni i problemi e li ha resi visibili rischia di essere guardato con sospetto, mentre chi non se ne è mai occupato potrebbe essere chiamato a governare. Una contraddizione che pesa sul futuro della città, che non può permettersi un altro passo falso.

Avellino ha bisogno di una guida consapevole, radicata nella realtà e capace di ascoltare i cittadini. Le prossime elezioni rappresentano un bivio: scegliere ancora una volta figure lontane dai bisogni della comunità, oppure aprire finalmente lo spazio a chi conosce i problemi e vuole affrontarli – conclude Massimo Passaro.