Incendio auto Mazzariello, il Riesame conferma gli arresti domiciliari per il quarantenne

0
944
Mazzariello

ATRIPALDA – Resta agli arresti domiciliari S.G, originario di Aiello Del Sabato, difeso dal penalista Rolando Iorio, finito nei guai quale presunto autore del raid contro la vettura del presidente del consiglio comunale di Atripalda Franco Mazzariello. I giudici della Dodicesima Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli hanno confermato la misura firmata dal Gip Lorenzo Corona. Le indagini di Procura e Carabinieri.

I Carabinieri di Avellino la notte del raid incendiario ai danni dell’esponente politico atripaldese intercettano una Fiat Panda rubata, che all’interno conteneva anche una bottiglia con tracce di liquido infiammabile e quindi era quella verosimilmente usata dall’autore del raid. Scatta un inseguimento della vettura, che però viene abbandonata dal malvivente che riesce a far perdere le sue tracce. I sospetti ricadono su S.G. Quaranta minuti dopo l’inseguimento i militari bussano alla sua abitazione. L’uomo è in casa ed è in pigiama. Nel corso della perquisizione i militari dell’Arma sequestrano degli indumenti (a quanto pare emanavano odore di benzina) e delle scarpe. Proprio le scarpe sono una delle prove che collegano l’indagato al raid nel distributore. Una striscia colorata nelle scarpe di una nota marca, che incastrerebbero l’uomo. Tutto visionato dalle telecamere di sorveglianza della zona acquisite dai Carabinieri. Anche su questo aspetto sarebbe stata fornita una risposta dallo stesso.

Ma l’arresto arriva dopo un altro evento. Il primo aprile infatti nei pressi del carcere di Bellizzi il quarantenne viene fermato a bordo di una vettura condotta da una donna, incensurata, e un ragazzo. Nel cofano della stessa erano contenute due taniche di benzina. Per gli inquirenti l’ipotesi che preparasse un nuovo raid. Per la difesa solo il soccorso ad una familiare della donna che era rimasta a piedi con la sua vettura. Almeno fino a questo momento e in questa fase delle indagini manca ancora una causale o un movente che possa far comprendere perché il quarantenne abbia dato fuoco alla vettura del politico atripaldese. Se effettivamente non si conoscessero è probabile, ma allo stato solo un’ipotesi che non emerge neanche dagli atti ufficiali, che si possa trattare di un raid su commissione. Altra circostanza che la difesa del penalista Rolando Iorio avrebbe fatto emergere, per ora senza ancora sviluppo in termini giudiziari è legata al fatto che il quarantenne non guidasse, una circostanza emersa anche in un altro procedimento.