Cocaina e hashih acquistate con la ricarica sulla carta prepagata

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AVELLINO- La droga pagata ricaricando una carta prepagata riconducibile alla sorella della pusher, nel caso specifico una donna che componeva uno dei due gruppi sgominati questa mattina dai Carabinieri della Compagnia di Nola, che hanno notificato un’ordinanza cautelare del Gip del Tribunale di Napoli chiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia. E’ uno dei sistemi con i quali una delle due organizzazioni scoperta dopo due anni di inchiesta dei Carabinieri e della Dda guidata da Nicola Gratteri, riceveva il pagamento del narcotico. Quello che avveniva anche attraverso ricariche sulla carta prepagata. A spiegarlo in una delle varie conversazioni captate dai Carabinieri e’ una pusher, che spiegava al suo interlocutore che il denaro su carte prepagate lo riceveva da un cliente di Avellino. Praticamente un soggetto di Avellino che con cadenza settimanale acquistava da lei proprio utilizzando questo tipo di pagamento: “Tengo
pure a questo di Avellino che ci dobbiamo vedere per i trenta cosi, però lui la postepay fa una ogni sabato una
ricarica a me di 450 perché io glielo do a 45. Tutti i sabato non prima e non
dopo”. Nelle chat whatsapp captate dai Carabinieri anche il riscontro alle dichiarazioni della donna. I carabinieri di Nola hanno arrestato questa mattina dieci persone (sei in carcere e quattro ai domiciliari ) nell’ambito di una maxi operazione contro il traffico di droga. Nel mirino dei militari è finita un vero e proprio “delivery” di stupefacenti (cocaina, hashish, crack) che riforniva clienti da Napoli ad Avellino e a Palermo come se fossero normali consegne a domicilio, a bordo di scooter e bici elettriche. Secondo gli investigatori, il giro d’affari si aggirava intorno ai 100mila euro al mese. 
L’ARRESTO DEI DUE AVELLINESI
Il 30 giugno del 2023, i Carabinieri della Compagnia di Nola decidono di bloccare i due acquirenti che si erano recati a Somma Vesuviana a ritirare 20 grammi di cocaina. Così avevano deciso di seguirli e bloccarli all’altezza di Baiano. Entrambi erano finiti nei guai per spaccio. Nella stessa notte uno dei due clienti fa una videochiamata alla pusher, tranquillizzandola sul fatto che i Carabinieri non gli avessero controllato il cellulare. Evidentemente non c’era bisogno, ma questo sia la pusher che il cliente lo hanno capito solo all’alba di mattina. Aerre