Polizia penitenziaria, Sarno: “Siamo vittime dei media”

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Avellino – Un vero e proprio grido d’allarme giunge dal segretario generale Uil Pa Penitenziari, Eugenio Sarno. “Da giorni la polizia penitenziaria è sottoposta ad una inusuale e martellante campagna mediatica. Quasi fosse colpevole, da sola, delle gravi deficienze e criticità del sistema penitenziario. Quasi non fosse essa stessa vittima dell’accertata incapacità gestionale dei vertici dipartimentali. Non abbiamo mai taciuto sulle criticità dell’universo carcerario e del suo completo abbandono. Seppellito nell’indifferenza e dall’indifferenza”. Questo lo sfogo di Sarno che continua: “Purtroppo quello attuale è un sistema penitenziario criminogeno che alimenta gli effetti criminogeni delle pene. Ed è un sistema che produce morte. I 63 suicidi di persone detenute avvenuti dall’inizio dell’anno ne sono una macabra, non smentibile, conferma. Un dato che sarebbe esponenzialmente più elevato se non fosse per i quotidiani interventi dei poliziotti penitenziari che in silenzio, e nel silenzio, salvano decine di vite umane. Quegli stessi poliziotti che oggi sono additati al pubblico come orde di picchiatori inferociti e assetati di vendetta. Ma quanti sanno davvero cosa accade nelle nostre prigioni? Al di là di quelle mura dei misteri ogni certezza non è certezza. Le presunte vittime potrebbero non essere vittime. I presunti carnefici potrebbero non essere carnefici. I poliziotti penitenziari sono ben consapevoli dei rischi del proprio lavoro che svolgono con abnegazione e spirito di sacrificio tra indicibili difficoltà. Ma di certo non debbono lavorare per essere sfregiati, feriti, aggrediti, umiliati. Eppure accade. E quando ciò accade ad essere sfregiato, ferito, aggredito ed umiliato è lo Stato Italiano. Perché ognuno possa farsi un’idea di quella realtà penitenziaria taciuta, ignorata o dimenticata pubblichiamo una sintesi di “eventi critici” verificatisi nel corso di quest’anno. Questa è la guerra silenziosa che la polizia penitenziaria combatte ogni giorno all’interno delle nostre prigioni. Ignorata e dimenticata. Emarginata e abbandonata”.
Nella provincia di Avellino, solo negli ultimi mesi, si sono registrati due gravi episodi di violenza. Il primo lo scorso 2 agosto, quando presso il carcere di Ariano Irpino una guardia fu aggredita e ferita; l’ultimo l’omicidio-suicidio del poliziotto Isidoro De Marco.

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