“Prove insufficienti”: assolti 4 presunti stupratori di una disabile

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Avellino – “Il fatto non sussiste”. I quattro imputati della presunta violenza di gruppo avvenuta nel 1997 ai danni di una minorenne disabile di Atripalda, sono stati tutti assolti. I giovani, tutti incensurati, erano finiti sotto accusa dodici anni fa a seguito di un tourbillon di rivelazioni e inchieste più o meno chiare. Ieri sono stati tutti assolti per insufficienza di prove.

IL FATTO – Tutto cominciò nel 1997 quando una sedicenne affetta da problemi psichici rivelò di essere stata violentata da quattro ragazzi. Un episodio che diede avvio ad un inchiesta non proprio ‘ortossa’: gli investigatori, hanno sempre dichiarato, avviarono le indagini solo dopo che la notizia del presunto stupro apparve sulle colonne di un quotidiano locale. La giornalista autrice dell’articolo, interrogata in aula, ha però in un certo senso ribaltato la situazione dichiarando di aver appreso la notizia da un maresciallo che era venuto a conoscenza di alcune voci relative all’episodio ma che non aveva ancora avviato le indagini. La ragazza fu ascoltata dai carabinieri solo dopo la pubblicazione dell’articolo e, fatto strano in assenza della madre, pur essendo affetta da disturbi mentali. Proprio nel corso di quella deposizione sarebbero usciti fuori i nomi dei presunti stupratori ma proprio la madre all’epoca dichiarò di non credere alle dichiarazioni della figlia. Le stesse perizie effettuate dai medici sulla ragazza diedero esito negativo: la sedicenne non recava segni di violenza sessuale.

IERI L’ASSOLUZIONE – L’udienza di ieri ha posto fine ad una sequela lunga 12 anni. La difesa – sostenuta da Aufiero, Chieffo e De Lucia – ha smontato pezzo dopo pezzo l’iniziale tesi accusatoria. Ma soprattutto il dibattimento ha offerto un ultimo finale colpo scena: nonostante quanto affermato dai militari in questi dodici anni, ieri è emerso che l’inchiesta sarebbe partita prima e non dopo l’articolo di cronaca pubblicato dalla giornalista. La sentenza comunque c’è: la Corte ha dichiarato assolti i giovani atripaldesi. Colpe e negligenze degli investigatori sono invece ancora tutte da chiarire.

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