Non è un convegno elettorale, ci tengono a precisare gli organizzatori. Ma un incontro per la presentazione del comitato che in Irpinia dovrebbe sorvegliare l’uso delle acque, di cui il territorio è ricco, pur risentendo di forti carenze di distribuzione a causa di una rete di condotte molto carente e bisognosa di continui interventi di manutenzione. A confrontarsi, grazie all’impegno del Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Idrogeologico dell’Irpinia, esperti del settore insieme a Silvana Pagliuca Ortolani, moglie del geologo Franco Ortolani, docente dell’Università di Napoli, autore di numerose pubblicazioni e studi di carattere idrogeologico che sosteneva la necessità della tutela delle risorse già in tempi in cui questi problemi non erano di dominio pubblico.
Il “sospetto” sulla coincidenza elettorale viene perché, al circolo della stampa di Avellino, c’è Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente nei governi Conte I e II, candidto nel collegio uninominale per la Camera di Napoli – Fuorigrotta e nel proporzionale della Campania). “Togliamo dal tavolo subito ogni dubbio – afferma Gerardo Troncone, coordinatore del Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Idrogeologico dell’Irpinia -. Questo convegno è stato organizzato a giugno, ben prima della crisi politica. Forse sono altri che organizzano incontri dal chiaro stampo elettoralistico”.
Per Sergio Costa, “la provincia di Avellino regala acqua. Fortunatamente, dal punto di vista geologico, ne ha veramente tanta”, sottolinea l’ex comandante Generale dei Carabinieri Forestali. “Io ritengo che l’acqua prodotta in una provincia debba rimanere all’interno della provincia. Ovviamente, per un principio di solidarietà, quella prodottao in eccesso può essere distribuita anche ad altri. Noi del M5S, come scritto nel programma e nel nostro statuto, vogliamo che l’acqua sia un bene comune. Una realtà come quella avellinese ne deve godere e nessuno deve farci affari”.
Inevitabile il passaggio sulle elezioni in programma domenica 25 settembre. “Sono convinto che il M5S farà la sua parte, sarà la sopresa in positivo. Siamo dati in grosso spolvero, in risalita perché parliamo ai precari e a tutti coloro che si trovano in difficoltà economica e a cui non pensa nessuno. Il 40% degli italiani è composta da “nuovi poveri”, persone che non si sentono rappresentate. Noi siamo pronti ad ascoltarli. Per quanto riguarda le energie rinnovabili, noi stiamo affrontando un’emergenza. Vogliamo parlare di bilancio in deficit? Mi sembra giunto il momento di puntare sulle rinnovabili, anche perché sono le uniche risorse cui disponiamo. Potremmo fare tante altre cose e, finalmente, senza inquinare”.
“Abbiamo il dovere di salvaguardare il patrimonio idro-geologico aggredito violentemente”, rilancia Troncone. “Abbiamo delle autentiche fogne a cielo aperto. Noi lanciamo un grido d’allarme e qualcuno deve accertare le responsabilità e trovare le soluzioni. L’Alto Calore, malgrado le difficoltà, ha tenuto in piedi il servizio e, adesso, rischia di essere chiuso”. Tra i presenti, Sabino Aquino, docente di Geologia Applicata.