Attentati, in manette Giuseppe Piccolo del Clan Pagnozzi

0
751

Rotondi – Svolta nell’indagine sull’escalation degli atti intimidatori in Valle Caudina. I Carabinieri del Nucleo Operativo del Comando Provinciale di Avellino e gli Agenti della Squadra Mobile hanno tratto in arresto Giuseppe Piccolo, 40enne pregiudicato di Rotondi: le manette sono scattate, nel corso della notte, in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Dda di Napoli. Piccolo è accusato di concorso in tentativo di estorsione aggravata e continuata ma anche di danneggiamento aggravato. Delitti, secondo quanto emerso dall’attività investigativa, tutti realizzati avvalendosi della forza di intimidazione derivante dall’appartenenza all’organizzazione mafiosa del Clan Pagnozzi. Il provvedimento della Direzione Distrettuale Antimafia rientra nell’attività posta in essere dalle Forze dell’Ordine sulla pressione criminale esercitata in Valle Caudina. Come si legge nella nota della Dda “…negli ultimi due anni, in alcuni comuni della Valle Caudina, in particolare a Rotondi e a Cervinara, si è registrato un incremento di episodi delittuosi che sono consistiti in atti intimidatori nei confronti di imprenditori e di operatori commerciali. Attentati posti in essere o mediante l’esplosione di rudimentali ordigni oppure mediante incendi”. Episodi, a dire degli inquirenti, “…seguiti, sistematicamente, da telefonate anonime dal chiaro ed univoco tenore ricattatorio”. La pressione criminale esercitata sul territorio ha avuto, infatti, un particolare incremento proprio negli ultimi mesi – dal 22 ottobre alla prima decade di novembre -, in sintomatica coincidenza “…con il ritorno in libertà di molti degli esponenti, di vertice e non, del gruppo criminale facente capo a Gennaro Pagnozzi ed al suo nucleo familiare”. L’immediato e congiunto intervento dei Carabinieri e della Polizia “…che hanno operato in costante sinergia, in perfetta e compiuta esecuzione delle direttive impartite dalla Dda di Napoli, ha consentito di raggiungere, in poche settimane, un primo e significativo risultato: l’arresto di Giuseppe Piccolo”. Per gli inquirenti, il 40enne non solo è un noto pregiudicato della Valle Caudina ma è anche legato al Clan Pagnozzi ed è stato, in passato, già coinvolto in indagini della Direzione Distrettuale Antimafia “…nei confronti del quale, anche grazie all’apporto di indagini di carattere tecnico, sono stati raggiunti solidi elementi di responsabilità in relazione all’attentato di Rotondi, uno dei più gravi episodi estorsivi realizzati sul territorio”. Con l’arresto di Piccolo, l’attività investigativa non si è conclusa anche perché “…il risultato raggiunto dimostra, ancora una volta, come ogni fonte di reddito, sia pure minima, che si riesce a produrre nel territorio della Valle Caudina, debba essere controllata e gestita, direttamente o indirettamente, dai Clan camorristici i quali, pur di affermare il loro potere criminale, non esitano a porre in essere eclatanti quanto feroci azioni dimostrative. Eventi che, nel caso specifico, solo grazie al coraggio e alla determinazione della vittima e all’encomiabile lavoro di approfondimento delle Forze di Polizia, si è riusciti a ricostruire”.
(di Emiliana Bolino)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here